Boost dei consumi nel 2021. E un 2022 che si prospetta all’altezza del suo predecessore, anche se meno vigoroso. È questo il quadro tratteggiato dal 20° Osservatorio Altagamma, presentato ieri mattina presso la sede Ibm di Milano, da cui sono emersi incoraggianti segnali di recupero anche rispetto al 2019 pre-pandemia.
Il verdetto sul 2021 è chiaro: l’anno che volge al termine ha segnato una netta ripresa dei consumi mondiali del lusso, settore che rappresenta il 7,4% del Pil italiano e che negli ultimi due decenni è cresciuto del 134 per cento.
“Molto è cambiato per il segmento dell’alto di gamma – ha spiegato il presidente dell’associazione Matteo Lunelli – che rappresenta una vera locomotiva per l’economia del Paese, come testimonia il suo contributo al Pil italiano. Per il 2022, l’Altagamma Consensus prevede una ripresa ancora sostenuta per la maggior parte dei settori e un incremento dell’ebitda medio delle aziende pari al 10%”.
Quella che sta arrivando sarà un’annata positiva, con una crescita più organica anche se non così accelerata come in questo 2021. La riapertura dei negozi e la ripartenza dei viaggi alimenteranno il trend in rialzo che si rifletterà sulla marginalità e che promette di consolidare i risultati degli ultimi dodici mesi.
Nel corso della mattinata è stato inoltre svelato l’Altagamma-Bain Worldwide Luxury Market Monitor 2021, che stima una crescita del comparto globale a 1,11 trilioni di euro, recuperando quindi circa metà delle perdite 2020 e avvicinando il settore agli 1,26 trilioni pre-Covid. “Per i beni di lusso personali si registra il pieno recupero, con una previsione di valore di mercato 2021 di 283 miliardi di euro, in crescita dell’1% rispetto al 2019», hanno illustrato le esperte di Bain & Company, Claudia D’Arpizio e Federica Levato.
A trainare il recupero del segmento luxury nel 2021, emerge dal Monitor 2021 targato Altagamma, è stata la Cina, il cui mercato è raddoppiato rispetto al 2019. In forte ripresa gli Usa, già oltre i livelli pre-Covid con i loro 89 miliardi di euro di mercato del lusso in aumento del 41% tra il 2020 e il 2021. In ottima salute il Medio Oriente, che ha superato le performance del 2019 segnando un +34% sul 2020.
Fra le altre aree, si segnalano il +20% dell’Europa rispetto al 2020, il +10% del Giappone e il +19% del resto dell’Asia, tutte ancora al di sotto dei livelli pre-pandemici. Si conferma intanto il primato del digitale, che dopo un balzo del 50% nel 2020 rispetto al 2019 non si è più fermato mettendo a segno nel 2021 una crescita del 27% con un valore di mercato stimato a 62 miliardi di euro quest’anno.
Certo, lo scenario attuale e del prossimo futuro è complesso e la rinascita del mondo d’alta gamma potrebbe portare a nuove configurazioni. “Il 2020 e il 2021 sono da considerare un punto di svolta per il lusso come lo conoscevamo”, hanno proseguito le analiste. “Cambiano le geografie, i consumatori, la comunicazione e i valori, al punto che le divisioni tra lusso aspirazionale, accessibile e assoluto perdono di significato. Oggi quello che conta è un lusso human-centric, che ‘fa cultura’ attraverso il prodotto, il messaggio e l’impegno etico, in un’era che può essere definita post-consumistica e in cui entrano in gioco nuove realtà, come gli Nft e il metaverso”.