La crescente pressione sulla catena di fornitura non spaventa Puma che ha alzato al guidance per il full year. Nel terzo trimestre d’esercizio, il gruppo dello sportswear ha registrato vendite in crescita del 20,4% per 1,9 miliardi di euro, sostenuta sia dal wholesale (+22,6%) sia dal canale direct-to-consumer (+13,3 per cento). Rispetto al terzo trimestre del 2019, le vendite totali sono aumentate del 35,4 per cento.
Nei tre mesi, i profitti netti sono aumentati da 113,6 a 143,8 milioni di euro. A livello geografico, le Americhe hanno evidenziato un +31,2%, mentre l‘area Emea ha registrato un balzo del 22,3 per cento. L’Asia-Pacifico è cresciuta dell’1,7% nonostante un difficile contesto di mercato nella Greater China e gli stop legati al Covid-19 in piazze come Giappone, Sudest asiatico e Australia. A confermare il segno più sono anche le varie categorie di prodotto.
La performance dei primi nove mesi dell’anno, infine, evidenzia vendite in progressione di oltre il 39% per 5 miliardi di euro, mentre gli utili salgono da 54,2 a 301,7 milioni.
“Prevediamo che l’elevata domanda per i nostri prodotti continuerà, ma sappiamo anche che i vincoli di fornitura costituiranno un problema per il resto dell’anno”, ha dichiarato il CEO di Puma, Bjorn Gulden in una nota. A preoccupare sono il nuovo lockdown connesso alla diffusone della variante Delta in Vietnam, la congestione dei porti e la carenza di container. “Le fabbriche in Vietnam, un grande fornitore dell’industria calzaturiera, sono state chiuse a causa dell’epidemia di Covid-19 e i proprietari delle fabbriche hanno affermato di aspettarsi di riprendere completamente le operazioni solo dalla seconda metà del 2022”, ha precisato Reuters.
Diversamente da quanto fatto dalla rivale Nike (che il mese scorso ha tagliato le sue aspettative di vendita per l’anno fiscale 2022 e ipotizzando ritardi connessi alla crisi della catena di approvvigionamento durante la stagione dello shopping natalizio), Puma ha rivisto al rialzo la guidance sui 12 mesi, con ricavi che dovrebbero aumentare del 25% (dal +20% precedente). L’ebit è ora previsto in un range compreso tra 450 milioni e i 500 milioni di euro (la prospettiva precedente era tra i 400 e i 500 milioni di euro).
In mattinata le azioni di Puma guadagnavano quasi 3 punti percentuali alla Borsa di Francoforte.