Si avvicina il debutto in Borsa di Warby Parker. Il marchio di eyewear dovrebbe aprire le danze della sua Ipo il prossimo 29 settembre. L’azienda è stata valutata tre miliardi di dollari (circa 2,56 miliardi di euro) nel suo ultimo round di finanziamento del 2020, attraverso il quale ha raccolto 120 milioni di dollari. E mentre il marchio di occhiali fondato nel 2010 si prepara allo sbarco sui listini azionari, gli investitori si stanno chiedendo quanto sia profittevole il suo business.
Nei i sei mesi terminati il 30 giugno, Warby Parker ha visto i suoi ricavi crescere del 53% a 270,5 milioni di dollari con perdite di 7,3 milioni di dollari. Per l’intero anno, la società si aspetta che i ricavi crescano dal 35 al 36% fino a un intervallo compreso tra 532 e 537 milioni di dollari, con 30-35 nuovi negozi per un totale di 160 sedi. Nonostante i risultati siano positivi, sono aumentate anche le perdite. Dopo il pareggio nel 2019, Warby Parker ha chiuso il 2020 con una perdita netta di 55,9 milioni di dollari, imputabile sostanzialmente ai costi pubblicitari che sono aumentati del 35% rispetto all’anno precedente.
Secondo alcuni siti specializzati in investimenti, è proprio questa la difficoltà che molti marchi direct-to-consumer devono affrontare: i costi in continua espansione del marketing e della pubblicità per acquisire clienti, che ora rappresentano quasi il 20% delle vendite di Warby Parker alla fine del 2020, rispetto al 13% dell’anno prima.
La strategia di business di Warby Parker è, infatti, diversa dal resto dei big dell’eyewear. L’azienda è nata come una piattaforma interamente basata sul digitale, ma si è espansa oltre l’e-commerce in spazi fisici. Oltre il 60% delle entrate totali di Warby Parker proviene dalla sua piattaforma online, mentre il restante capitale proviene dai punti vendita. Secondo alcuni analisti, il ‘tallone d’achille’ di Warby Parker è legato proprio al suo main business, ovvero l’online. Nonostante il servizio di prova a domicilio di Warby Parker, la maggior parte delle persone desidera ancora l’assistenza professionale di un ottico e l’esperienza dello shopping in negozio piuttosto che la logistica della restituzione delle montature che non gli piacciono. Il settore degli occhiali online è cresciuto solo del 4% negli ultimi cinque anni e ha rappresentato il 4% delle vendite totali di occhiali negli Stati Uniti nel 2020.
Tuttavia, ora che il Covid-19 sta gradualmente tornando sotto controllo, Warby Parker ha iniziato a rafforzare la sua presenza fisica con negozi fisici che, appunto, dovrebbero passare dai 142 store al 30 giugno fino a 160 negozi entro la fine del 2021.