Ovs chiude il secondo trimestre dell’anno con vendite nette pari a 599,2 milioni di euro, in aumento del 35,4% sullo medesimo periodo del 2020 e, ancor più rilevante, superiori a quelle del 2019 dell’11%, nonostante un mercato ancora in contrazione, nello stesso periodo, del 4,7 per cento. Le vendite online realizzate tramite il sito web ovs.it sono cresciute del 30% rispetto al 2020, e del 77% rispetto al 2019. Tale andamento ha consentito di recuperare buona parte delle vendite perse per i lockdown subiti nei primi tre mesi dell’anno.
La base di clienti fidelizzata, inoltre, ha raggiunto a oggi i 4,7 milioni, in aumento del 12% in un anno, mentre continuano a crescere i clienti che acquistano sia online sia sul canale fisico. I nuovi brand di terzi inseriti nell’offerta commerciale di Ovs, spiega infatti la nota, stanno attraendo nuovi clienti, consentendo da un lato un ottimo cross-selling con i brand di proprietà del gruppo, e, dall’altro, una migliore gestione dello stock in alcune categorie di prodotto.
Tutto questo ha comportato un ulteriore aumento della quota di mercato, che ha ora raggiunto il 9%, facendo di Ovs uno dei gruppi che è cresciuto di più in termini di quota nell’ultimo trimestre, anche rispetto ai player internazionali operanti solo attraverso i canali digitali.
L’andamento delle vendite si è tradotto in una rimarchevole generazione di ebitda e di cassa nel periodo maggio-luglio. L’ebitda rettificato ha raggiunto i 54,5 milioni di euro, mettendo a segno un +50,9% rispetto ai 36,1 milioni del 2020 e un +45,7% rispetto a 37,4 milioni del 2019. “L’ottimo andamento delle vendite, il buon controllo sul versante dei costi e un’attenta gestione dei mark-down – si legge nella nota -, hanno consentito di generare nel secondo trimestre il livello di ebitda più alto di sempre”. Positivo anche il risultato rettificato prima delle imposte, nel trimestre pari a 33,5 milioni di euro.
La generazione di cassa è stata pari a 75,7 milioni di euro, a cui si aggiungono 81 milioni derivanti dall’aumento di capitale. Un flusso che ha consentito al gruppo di chiudere il periodo con una posizione finanziaria netta in miglioramento di 95 milioni di euro rispetto a quella riportata prima della pandemia a luglio 2019.
“Siamo molto soddisfatti dei risultati del secondo trimestre dell’anno, i migliori di sempre per il nostro gruppo in termini di redditività e di generazione di cassa”, ha dichiarato l’amministratore delegato Stefano Beraldo. “Risulta pertanto evidente come, escludendo il ricorso all’aumento di capitale, siamo riusciti ad assorbire interamente la perdita di cassa causata dagli effetti delle chiusure del 2020, anticipando di fatto il deleverage atteso, e disponiamo ora di sufficienti risorse per vagliare tutte le opportunità di M&A che il mercato offrirà nel breve e nel medio periodo”, ha concluso l’AD.