Inizia sotto i migliori auspici lo spin-off di Victoria’s Secret. La (ancora per poco) parent company L Brands ha pubblicato un aggiornamento sui risultati di metà trimestre, rivelando un aumento delle vendite di circa un miliardo. Nelle nove settimane concluse il 3 luglio il gruppo ha incassato complessivamente ricavi pari a 2,35 miliardi di dollari (circa 1,9 miliardi di euro), rispetto agli 1,36 miliardi (1,1 miliardi in euro) dell’analogo periodo dell’anno precedente.
Spicca e sorprende positivamente la performance del noto brand di lingerie, che ha visto le vendite arrivare a 1,1 miliardi di dollari (921 milioni di euro) contro i 625 milioni (523 in euro) dello scorso anno, mettendo a segno una crescita del 77,7% nel mid-quarter. Risultati simili, ma meno imprevisti, per Bath& Body Works, che ha registrato entrate superiori a 1,2 miliardi di dollari (1 miliardo di euro) nel mid-quarter, contro i 743 milioni di un anno fa (622 milioni di euro).
Se il confronto con le nove settimane corrispondenti del 2020 può apparire scontato, ha spiegato L Brands, per via delle pesanti restrizioni in vigore, più significativo è quello con le vendite della prima parte del trimestre 2019, che Victoria’s Secret ha superato dell’11,4 per cento. Pattern molto simile a quello dell’intero gruppo, in aumento di quasi il 12% rispetto ai livelli pre-Covid.
Un segnale positivo per il colosso americano e soprattutto per Victoria’s Secret, impegnata nel lasciarsi alle spalle oltre un anno e mezzo di travagli economici e in procinto di trasformarsi in una società indipendente, con un’immagine e un management nuovi di zecca.
L Brands prevede per l’ex brand degli ‘angeli’, comprensivo delle divisioni lingerie, beauty e Pink, un utile di oltre 200 milioni di dollari (167,5 milioni di euro) nel corso del secondo trimestre, grazie a una oculata gestione di inventario e costi operativi, un’attività promozionale più morigerata e soprattutto al feedback positivo dei consumatori.