Da Swatch Group arriva la smentita delle recenti voci circolate sul suo interesse verso l’acquisizione dei marchi di orologi del colosso francese del lusso Kering. In un’intervista uscita ieri sul giornale elvetico Finanz und Wirtschaft, l’amministratore delegato del gruppo svizzero Nick Hayek ha risposto negativamente alla domanda relativa al caso Kering. “Non abbiamo bisogno di nulla – ha affermato -, tuttavia non escludo la possibilità di acquistare un marchio qualora si presentasse un’opportunità, come nel 2013 quando abbiamo acquisito Harry Winston“. Richiamando l’attenzione sull’attuale situazione pandemica, inoltre, ha sottolineato l’importanza di conservare sempre “abbastanza liquidità per poter reagire rapidamente a interessanti opportunità di investimento”.
Il CEO, inoltre, ha dichiarato che il gruppo svizzero, proprietario di diciotto griffe orologiere tra cui Tissot, Omega e Longines, ha registrato una “crescita fantastica” negli Stati Uniti, con un aumento delle vendite del 38% ad aprile rispetto allo stesso periodo di due anni fa, prima dello scoppio della pandemia di Covid-19.
Vendite robuste anche in Cina, mentre la situazione in Europa è rimasta difficile a causa delle misure di contenimento del Coronavirus, soprattutto in Francia e Germania. In Gran Bretagna, ha osservato Hayek, la situazione è migliorata in concomitanza con la riapertura dei negozi a metà aprile.
Le attese per il secondo semestre dell’esercizio fiscale sono in ogni caso positive, con previsioni per l’intero gruppo “significativamente al di sopra del livello del 2019”.
Lo scorso gennaio, il produttore elvetico di orologi aveva riferito una perdita netta di 53 milioni di franchi svizzeri (48,2 milioni di euro al cambio di oggi) registrata nel 2020, chiuso con il primo bilancio in rosso “dal 1983, l’anno in cui Swatch Group ha assunto la sua forma attuale e ha lanciato l’orologio in plastica Swatch”, secondo Reuters.