Roberto Cavalli torna a ruggire. Pochi giorni prima dell’ultima edizione di Milano Moda Donna il brand italiano ha svelato la prima collezione realizzata da Fausto Puglisi, direttore creativo dallo scorso autunno. Gli scatti realizzati da Max Vadukul fotografano il mix di sensualità e luxury streetwear infuso dallo stilista siciliano. Roberto Cavalli sembra aver ritrovato un’identità felina coerente con il proprio heritage, lontana dalle sperimentazioni azzardate di Peter Dundas e Paul Surridge. Nonostante i promettenti curricula, i precedenti designer non sono riusciti a replicare i successi raggiunti dal brand a cavallo del nuovo millennio. Dal 2019 la casa di moda è passata da Clessidra Sgr al fondatore e presidente di Damac Properties, Hussain Sajwani, attraverso la sua società di investimenti privati Vision Investments. A rimarcare la svolta all’interno della maison, lo scorso anno è stato segnato dall’arrivo di Ennio Fontana nel ruolo di direttore generale, seguito dall’addio del CEO Gian Giacomo Ferraris mentre, pochi mesi fa, è stato annunciato l’ingresso di Antonella Leoni alla direzione del marketing. Nello showroom milanese Fausto Puglisi spiega come sarà la nuova era della griffe.
Com’è avvenuto l’approccio con i vertici di Roberto Cavalli?
Il primo contatto arriva da New York e mi chiedono di incontrare subito Sajwani a Firenze; in seguito ci sono stati altri meeting sul Lago di Como e a Dubai, c’è stata subito alchimia. Ho rispetto per chi ha una visione e il coraggio di perseguire le proprie ambizioni.
Come si è accostato allo stile Roberto Cavalli?
Nel 2021 non è semplice declinare il sogno hollywoodiano all’interno della quotidianità. Ho attinto dalle origini di Roberto Cavalli che nasce come denimwear in grado di sperimentare tinture, lavaggi e applicazioni innovative. Ho disegnato tutto io a mano in sei settimane, senza l’ausilio del computer, cercando di interpretare un dna potente che la gente non ha dimenticato perché legato agli anni Duemila. In quel periodo ero a New York e ricordo perfettamente Sarah Jessica Parker nominare costantemente il brand in ‘Sex and The City’ così come Victoria Beckham, Jennifer Lopez e Sharon Stone in Cavalli sui red carpet.
Quanto c’è di Fausto Puglisi?
La collezione include anche cose mai fatte da me, ad esempio ci sono solo stampe animalier, nuance neutre e nero, nessun colore primario. Oggi i codici della sensualità sono cambiati. Anche una call su Zoom diventa un evento, ma si sceglie un look più rilassato. Questo tipo di dimensione è espressa dalla maglieria in jaquard di ciniglia, da blazer, camicie, bluse, pantaloni.
Qual è la percezione di Roberto Cavalli oggi?
Roberto Cavalli, Gucci e Versace sono i tre brand in assoluto più citati nelle canzoni rap quindi dalla cultura popolare che nasce nelle periferie. Un marchio così intriso di italianità è riuscito ad arrivare nel Bronx, nel quartiere di Harlem e quindi ai giovani. Ho attinto alla fluidità di genere, a valori come l’inclusività, rappresentati dalla serie ‘Euphoria’ con la mia amica Zendaya, un perfetto spaccato delle generazioni di adesso.
A quali riferimenti ha attinto per la collezione?
Ho sempre amato mixare l’alto e il basso, la mia playlist Spotify passa da Beethoven agli AC/DC a Katy Perry. Sulla scia di questi contrasti nascono le felpe decorate da candide piume e stampe di zanne mannare. I bermuda da wrestler convivono con maxi collier dorati a forma di tigri. Le voluminose gonne di raso sono indossate insieme agli anfibi. Il celebre abito ‘Profumo’ di Roberto l’ho cambiato nei volumi per renderlo più contemporaneo e ora convive con i lavaggi di denim. I circa 600 pezzi includono anche borse animalier, indumenti logati e altri decorati da una semplice ‘C’, simile a un sigillo reale. Il mondo delle calzature ingloba stivali cuissard, sneakers e décolleté i cui tacchi riprendono il profilo di artigli felini.
Che rapporto ha con le stampe animalier, da sempre sinonimo del marchio?
Adoro l’animalier perché è da sempre simbolo di potere, uno status regale. Ho voluto renderlo più pittorico, ad esempio la tigre bianca e il manto zebrato diventano segni grafici. Mentre il giaguaro è stato bagnato con spray neri, rivisitato per le donne di oggi.
A causa dell’emergenza sanitaria non è stato possibile allestire una sfilata. Come si immagina il ritorno il passerella di Roberto Cavalli?
Notte degli Oscar, feste a Cannes, sfilate milanesi all’Arco della Pace. Con una tradizione simile il debutto in passerella non sarebbe potuto avvenire a porte chiuse, quello di Cavalli dovrà essere necessariamente un evento d’impatto.
Per la prima volta oltre agli abiti da sera la collezione include proposte streetwear, come si coniugano con il glamour di Roberto Cavalli?
Oggi un ragazzo di Berlino veste come uno di Shanghai e Los Angeles, certo i lessici possono differire ma non esiste più un total look, si mixa Cavalli con le sneakers Nike e il pezzo di Zara. Ho voluto creare un guardaroba delle meraviglie da cui ognuno può prendere quello che vuole e interpretarlo in maniera personale. Cavalli sarà un continuo ping pong tra il sogno hollywoodiano e la strada, le modalità sono molteplici. ‘Strada’ significa in primis social perché arrivano subito alla gente.
