Contributi a fondo perduto per fashion e tessile

Il Ministero dello Sviluppo Economico, con decreto del 18 dicembre scorso pubblicato nella Gazzetta n. 32 dell’8 febbraio 2021, ha definito le modalità di attuazione della misura di sostegno alle piccole imprese operanti nell’industria del tessile, della moda e degli accessori.
La misura, prevista dall’articolo 38-bis del Decreto Rilancio, è stata introdotta al fine di sostenere l’industria del tessile, della moda e degli accessori, con particolare riguardo alle startup che investono nel design e nella creazione, nonché allo scopo di promuovere i giovani talenti del settore del tessile, della moda e degli accessori che valorizzano prodotti made in Italy di alto contenuto artistico e creativo, mediante l’erogazione di contributi a fondo perduto riconosciuti nella misura massima del 50% delle spese ammissibili e nel limite di 5 milioni di euro per l’anno 2020.
Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese di piccola dimensione, ai sensi di quanto previsto nell’allegato I al regolamento di esenzione, non quotate e che non hanno rilevato l’attività di un’altra impresa e non sono state costituite a seguito di fusione.
Alla data di presentazione della domanda le predette imprese devono risultare iscritte e attive nel Registro delle imprese della Camera di commercio territorialmente competente da non più di cinque anni, svolgere in Italia una o più delle attività economiche menzionate ed essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie. Inoltre, le imprese devono essere in regola con le disposizioni vigenti in materia obblighi contributivi e non avere ancora distribuito utili.
Al fine dell’accesso all’agevolazione, le imprese devono svolgere almeno una delle attività riportate nell’elenco dei codici ATECO ammessi, come risultante dal codice prevalente di attività comunicato al Registro delle imprese.
Sono ammissibili i progetti finalizzati alla realizzazione di nuovi elementi di design; all’introduzione nell’impresa di innovazioni di processo produttivo; alla realizzazione e all’utilizzo di tessuti innovativi; o ispirati ai principi dell’economia circolare finalizzati al riciclo di materiali usati o all’utilizzo di tessuti derivanti da fonti rinnovabili. Progetti, infine, finalizzati all’introduzione nell’impresa di innovazioni digitali.
Ai fini dell’ammissibilità alle agevolazioni, tali progetti devono prevedere spese ammissibili complessivamente non inferiori a 50mila euro e non superiori a 200mila euro.
I termini e le modalità di presentazione delle domande di agevolazione saranno definiti con successivo provvedimento del Direttore generale per gli incentivi alle imprese. Con il medesimo provvedimento, saranno resi disponibili gli schemi in base ai quali devono essere presentate le domande di agevolazione e l’ulteriore documentazione utile allo svolgimento dell’attività istruttoria da parte del Ministero.