Boohoo ha ordinato ai suoi fornitori di garantire che tutti i prodotti siano realizzati internamente. Dopo la bufera dello scorso luglio, che aveva visto l’e-tailer britannico accusato di sfruttamento e condizioni lavorative pericolose in seguito ad un’inchiesta giornalistica condotta dal Sunday Times, continuano le importanti modifiche alla catena di fornitura. Come riportato dalla stampa d’Oltremanica, secondo una e-mail vista dalla Bbc, il gigante della moda online avrebbe detto ai suoi fornitori con sede a Leicester, che producono circa il 40% dei capi, di troncare i rapporti con subappaltatori e produttori di terze parti entro il 5 marzo. I fornitori senza “esperienza o conoscenza” nella gestione di una fabbrica, saranno costretti ad acquistare un’unità di produzione di taglio, confezione e rifilatura (Cmt). A loro volta, i fornitori hanno espresso la preoccupazione che ciò comporterà un aumento dei costi, costringendoli ad assumere nuovi lavoratori e ad affittare più spazio.
Dopo i rumor dei giorni scorsi, Boohoo ha ufficialmente completato l’acquisizione di Dorothy Perkins, Wallis e Burton, gli ultimi marchi rimasti del gruppo Arcadia. L’accordo da 25,2 milioni di sterline (circa 28,7 milioni di euro), include la proprietà dei brand e le attività online, ma non la rete di 214 negozi.