Il Regno Unito ha confermato l’uscita dall’Unione Europea il 31 gennaio 2020. Durante il periodo di transizione di 11 mesi, hanno continuato ad applicarsi la maggior parte degli obblighi e dei vantaggi dell’adesione del Regno Unito all’organizzazione internazionale politica ed economica sovranazionale, comprese le disposizioni legali relative alla proprietà intellettuale, alla normativa sulla protezione dei dati e alle decisioni della Corte di giustizia. Questo dovrebbe cambiare dal 1 ° gennaio 2021, lasciando i titolari di diritti di intellectual property rights con sede sede nel Regno Unito (marchi di moda inclusi) in una posizione nuova e più complessa, soprattutto per modelli o brevetti non ancora registrati. Secondo quanto si legge su The Fashion Law, infatti, modelli e design che debuttano in UK non saranno automaticamente tutelati, se non registrati in uno stato appartenente all’Ue.
Per il settore moda, la “prima divulgazione” di modelli e disegni può corrispondere a un debutto in passerella, alla diffusione di un lookbook, alla presentazione di un nuovo design sul sito web di una griffe o all’invio di nuove creazioni direttamente a un negozio. Prima della Brexit tutto questo poteva avvenire in modo indifferente e con uguali tutele in Inghilterra o in un altro stato dell’Unione europea. Ora, invece, designer e maison dovranno scegliere di registrare attività, design ed eventuali forme brevettate in uno dei due fronti. In questo contesto, i designer e le imprese britanniche dovranno scegliere tra la protezione del Regno Unito o dell’Ue, oppure trovare modi innovativi per ottenere la divulgazione simultanea nel Regno Unito e nell’Ue. Questo, conclude The Fashion Law, potrebbe accadere mostrando sulla passerella e tramite live streaming in contemporanea (come attualmente fanno molti brand), “pur tenendo presente spetterà ai tribunali dei Paesi competenti decidere quale effetto potrebbe avere la divulgazione simultanea con il nuovo regolamento”.