Brunello Cucinelli torna a crescere. Dopo la sofferenza del primo semestre, archiviato con un calo del 29,6% del fatturato a causa dell’emergenza Covid, il terzo trimestre si chiude con un +3,6% a cambi correnti rispetto al medesimo periodo dello scorso anno, che conferma le attese di incremento del fatturato che permetterebbero di chiudere l’anno con solo un -10% sul 2019.
Una performance trainata soprattutto dall’aumento dei ricavi in Nord America (+9,1%), Europa (+7,5%) e Cina incluse Hong Kong e Macao (+3,2%), mentre il giro d’affari è sceso in Italia (-5,5%) e nel resto del mondo (-5,7%). Ottima crescita nel canale wholesale (+19,4%), performance negativa per il canale retail (–15,7%).
Nei primi nove mesi del 2020, il marchio umbro ha riportato ricavi netti per 379 milioni di euro, in calo del 17,5% a cambi correnti (-17,4% a cambi costanti) rispetto ai 459,2 milioni di euro al 30 settembre 2019. Performance negativa in tutte le regioni: Nord America -21,4%, Europa -13,4%, Cina (incluso Hong Kong e Macao) -12,6%, resto del mondo -13,9% e Italia -22,5%. Il canale wholesale (-8,9%) ha tenuto meglio di quello retail (–26,1%).
Il risultato positivo del terzo trimestre è da attribuire a un’insieme di fattori, tra cui una filiera di produzione interamente italiana, il ruolo strategico del wholesale, la centralità del mercato americano e la vocazione del brand di essere ‘domestici’ in tutti i mercati.
“Abbiamo terminato la raccolta ordini P/E 2021 che ha avuto un particolare successo sia in termini di numeri che di immagine”, ha commentato Cucinelli. “Tutto questo ci fa immaginare un 2021 molto positivo che noi definiamo ‘anno del riequilibrio’, con una crescita dei ricavi intorno al 15 per cento”.