Ovs ha archiviato la prima metà dell’anno (dati al 31 luglio 2020) con ricavi per 375,7 milioni di euro, in flessione del 42,2 per cento. Nel periodo, il gruppo guidato dall’AD Stefano Beraldo ha registrato una perdita netta rettificata di 29,7 milioni di euro, che si confronta con l’utile di 16,8 milioni contabilizzato nello stesso periodo dello scorso esercizio. Nel secondo trimestre, tuttavia, Ovs ha registrato segnali di ripresa, contenendo il calo delle vendite a un -18% per 273,1 milioni di euro. L’ebitda rettificato del secondo quarter è “sostanzialmente in linea” con quello dello scorso anno (36,1 milioni di euro, 13,2% sulle vendite nette), grazie ai minori mark-down e alle misure di contenimento dei costi adottate dal gruppo. In forte crescita nel periodo (+80%), le vendite dei siti web Ovs e Upim.
“Il trimestre appena concluso – ha commentato Beraldo – ha visto la nostra società tornare a un risultato positivo. Ragguardevole l’andamento del fatturato nel periodo maggio-luglio, diminuito solo in proporzione ai giorni di chiusura, tanto più se si considera che, oltre al forte calo del traffico nelle settimane immediatamente successive alla riapertura, si è verificato anche lo slittamento dei saldi al mese di agosto, con conseguente minor afflusso nel mese di luglio. Forte la crescita nei nostri canali online, con un incremento nei tre mesi dell’86%. Molto positivo l’andamento delle vendite nel periodo successivo alla chiusura del semestre”.
A fine luglio 2020, l’indebitamento netto reported del gruppo era salito a 1,3 miliardi di euro rispetto agli 1,19 miliardi di inizio esercizio; alla stessa data l’indebitamento netto adjusted era pari a 410,6 milioni di euro, in linea con il valore al 31 luglio 2019, nonostante la perdita di incassi dovuta al periodo di lockdown.
Guardando ai prossimi mesi, Beraldo ha espresso ottimismo circa la performance del canale online: “Puntiamo per l’intero 2020 a realizzare circa 12 milioni di fatturato nel solo sito ovs.it, con una crescita di circa il 50% sull’anno precedente. Numeri contenuti in valore assoluto, ma coerenti con la nostra estesa distribuzione territoriale. La nostra strategia di presidio multicanale e multi area geografica ci pare tanto più interessante quanto più in linea con l’evoluzione prevedibile nei comportamenti dei consumatori nel post Covid: non solo più digitale, ma anche più consumi di prossimità”.