Save the Duck fa il bis a Milano

Boutique Save the Duck in via Dante, Milano
Save the Duck scommette nuovamente sul capoluogo lombardo. Ieri, il marchio ha inaugurato un flagship in via Dante che si aggiunge alla boutique aperta due anni fa in via Solferino, nel cuore del quartiere di Brera. “Questo store cambia completamente le caratteristiche su cui avevamo basato il nostro concetto di retail, non solo negozi di piccole dimensioni ma anche boutique più ampie in una zona frequentata da 20mila persone al giorno con un target più giovane e un afflusso turistico importante”, ha spiegato a Pambianconews il fondatore e CEO del brand Nicolas Bargi.
Il nuovo negozio vanta una posizione strategica affacciandosi su piazza Cordusio, a metà strada tra piazza Duomo e il Castello Sforzesco. La boutique copre una superficie di 70mq, cui si aggiunge un magazzino di 30mq. L’attenzione all’ambiente, da sempre alla base della filosofia di Save the Duck, è testimoniata anche dalla composizione strutturale dello store: “Abbiamo lavorato molto alla ricerca dei materiali impiegando per il rivestimento degli arredi una malta a base di calce naturale e lolla di riso, per la finitura delle pareti è stata utilizzata una pittura murale a base di calce di fossa a lunga stagionatura e pula di riso. Al ribbon di plastica riciclata abbiamo aggiunto materiali completamente naturali, riciclati e riciclabili. Gli arredi sono interamente modulabili, pronti per essere smontati e riassemblati”, ha dichiarato il CEO.
Un ruolo chiave viene giocato da tecnologia e omnicanalità. Ad esempio, il personale di vendita di via Dante è dotato di occhialini realizzati ad hoc per il virtual remote shopping: è quindi possibile mostrare in tempo reale ai potenziali clienti da remoto i capi esposti nello store. Nel nuovo punto vendita è inoltre possibile ordinare e ricevere a casa i capi di taglie o colori non presenti al momento dell’acquisto, o ritirare quanto comprato nell’e-shop rinnovato al 100% nel corso del 2019 e oggi arrivato a coprire il 5% del fatturato del brand.
Save the Duck ha chiuso il 2019 a quota 37,5 milioni di euro, metà del turnover realizzato grazie al mercato interno. “Per il 2020 prevedo una flessione del 7% dovuta all’emergenza sanitaria che ha impattato soprattutto le vendite in Italia a causa del lungo lockdown. La pandemia ha penalizzato la grande distribuzione e i centri commerciali ma, parallelamente, ha spinto la fitta rete di piccoli negozi multibrand in provincia. All’estero i risultati sono in linea con l’anno precedente, Francia e Spagna hanno sofferto molto, ma i Paesi del nord Europa hanno invece riportato risultati molto soddisfacenti”, ha raccontato Bargi. In concomitanza con l’inaugurazione è stata anche svelata la nuova campagna ‘Stand up and quack’ attraverso un’istallazione temporanea e una breve sfilata in piazza Cordusio.
Oltre agli store milanesi, Save the Duck è presente con negozi monomarca a Venezia e Hong Kong. L’azienda ha inoltre una filiale nella città asiatica, cui se n’è recentemente aggiunta un’altra negli Stati Uniti. Il brand, la cui maggioranza fa capo al fondo Progressio, è esportato in 34 Paesi grazie a una rete wholesale molto sviluppata.
La griffe ha ricevuto la certificazione B-Corp, riconoscimento assegnato alle aziende che volontariamente rispettano i più alti standard di responsabilità e trasparenza in ambito sociale e ambientale. Nel 2019, Save the Duck è stata dichiarata ‘Azienda dell’Anno’ dalla no-profit a sostegno dei diritti degli animali Peta.