L’unione fa la forza. Questa, in breve, la strategia di Tom Ford, presidente del Council of Fashion Designers of America che in una lunga intervista a Wwd espone il suo punto di vista sul settore moda negli Stati Uniti partendo dalla New York fashion week: “Bisogna cercare di far tornare i marchi americani a sfilare a New York. Ad esempio, Stella McCartney, che è per metà americana, spero possa sfilare a New York ogni tanto. Ralph Lauren potrebbe tornare a New York per il menswear. Vorrei farne una missione, avere i brand americani che sfilato in America e occasionalmente marchi europei che sfilano a New York, non a Malibu o altrove. Sebbene io abbia appena sfilato a Los Angeles, quindi non posso criticare. Adesso il Covid-19, Black Lives Matter, le elezioni e il malcontento politico stanno dominando tutto, dopo cercheremo di tornare anche a questi altri problemi”, ha dichiarato lo stilista a capo dell’ente dallo scorso anno.
Ford non nasconde lo stato di stallo in cui si trova il settore: “Credo che globalmente tante persone pensino che la moda americana non sia molto rilevante o creativa e, fatta eccezione per i grand marchi sportswear, non sia importante. Vale lo stesso per i designer britannici sebbene forse siano considerati un po’ più rilevanti perché sono europei. Credo giri tutto intorno alle aziende francesi e italiane”, spiega il designer prima di rivendicare un ruolo centrale della moda a stelle e strisce. “C’è attualmente una risonanza globale nei confronti della semplicità della moda americana e dello sportswear. Oggi i brand francesi e italiani sono completamente diversi da com’erano negli anni Sessanta e Settanta. Un enorme merito arriva dall’America e amerei che il resto del mondo ne fosse consapevole storicamente. I trend arrivano dall’America perché dominiamo nel mondo dei film, della musica e della cultura globale. Spesso i trend pensati dai marchi francesi e italiani sono originariamente americani, è un contributo enorme”, afferma il creativo ricordando anche che al comando creativo di Louis Vuitton c’è l’americano Virgil Abloh preceduto da Marc Jacobs.
Sulla possibilità, come già confermato da Michael Kors, di creare una seconda tranche di sfilate a ottobre, Ford non ha dubbi: “Credo che la New York fashion week come evento organizzato dovrebbe avere luogo a settembre”. Il presidente prevede un ritorno alla normalità in termini di fashion week non prima del prossimo autunno. Sebbene riconosca l’utilità dei contenuti digitali, è scettico sulla loro efficacia rispetto alle passerelle.
Dal punto di vista retail, Ford ammette che lo scorso mese il proprio brand ha visto una flessione del 39% comunicando un andamento altalenante che ha toccato anche crolli del 90 per cento. Nell’intervista, Ford ricorda l’apertura del Cfda nei confronti dell’inclusività, testimoniato dalla recente creazione del Black advisory board. Lo stilista texano si espone politicamente guardando con ottimismo al candidato democratico Joe Biden e, soprattutto, alla candidata alla vice presidenza Kamala Harris.