Kering archivia la prima metà dell’anno con ricavi per 5,4 miliardi di euro, in diminuzione del 29,6 per cento. Un risultato che ha acceso il titolo in Borsa, dove stamattina è arrivato a guadagnare quasi il 5 per cento. “Dopo un calo del 16% nel primo trimestre – fa sapere il gruppo francese del lusso – le vendite nel secondo trimestre sono diminuite del 44 per cento”. Guardando ai canali di vendita, al -30,9% registrato dal retail fa da contraltare il +47,2% del canale e-commerce. In sofferenza il wholesale che perde 27 punti percentuali. Nei primi 6 mesi, il risultato operativo corrente del gruppo è stato di 952 milioni di euro (per un margine sulle vendite del 17,7 %), in calo del 57,7 per cento.
L’e-commerce si è dimostrato un canale chiave in tutte le regioni, crescendo del 72% nel secondo trimestre e raggiungendo il 13% delle vendite del primo semestre.
Quanto ai singoli brand, Gucci nella prima metà dell’anno totalizza vendite pari a 3,07 miliardi di euro (-33,5% a tassi correnti), mentre nel secondo trimestre la flessione è del 44,7% a 1,26 miliardi. “A livello di vendite per Paese – fa sapere Kering con riferimento alla maison italiana – da evidenziare i segnali incoraggianti in Nord America a giugno, e la ripresa in Asia-Pacific, prima in Cina continentale e poi gradualmente anche in Corea e in Taiwan. Restano penalizzati per l’assenza di flussi turistici cinesi alcuni mercati asiatici, così come tutti i principali Paesi europei”.
Il risultato operativo corrente del brand è pari a 929 milioni di euro, il 30% di margine sulle vendite.
Yves Saint Laurent ha chiuso il primo semestre con vendite pari a 681 milioni di euro (-30% a tassi correnti). Il secondo trimestre del 2020 ha visto vendite pari a 246,5 milioni di euro (-48.2 per cento). Il marchio, fanno sapere dal colosso d’Oltralpe, è stato penalizzato dalla sua esposizione in Europa occidentale e Nord America. L’Asia-Pacific si è gradualmente ripresa, a fronte anche degli investimenti per aumentarne la penetrazione.
Nel semestre in analisi Bottega Veneta ha totalizzato vendite pari a 503 milioni di euro (-8.4 % a tassi correnti), nel secondo trimestre le vendite sono state pari a 229 milioni euro (-23.8 % a tassi correnti). “Da sottolineare – specifica l’azienda – i risultati positivi in Asia-Pacific, trainati dalla Cina e dalla Corea, nonché dall’aumento delle vendite dell’e-commerce, che sono quasi triplicate sia nel Q1 che nel Q2”.
Le vendite nei primi sei mesi degli altri marchi hanno raggiunto 919,1 milioni di euro, in calo del 25% a tassi correnti. Nel secondo trimestre le vendite degli altri marchi sono diminuite del 44% su base comparabile. “Balenciaga e Alexander McQueen hanno resistito bene durante il periodo, con un calo dei ricavi contenuto grazie al successo della loro offerta creativa. Qeelin ha registrato una crescita dei ricavi nella prima metà dell’anno, sostenuta da una forte ripresa nella Cina continentale. Pomellato e Boucheron sono stati penalizzati dalla loro esposizione all’Europa occidentale, ma con risultati incoraggianti in Asia”, dichiara la nota ufficiale.
Kering Eyewear ha realizzato vendite pari a 243 milioni di euro nel semestre, in calo del 24,9 per cento. Dopo un buon primo trimestre ha visto un rallentamento nel secondo a causa della diffusa chiusura dei negozi. Contemporaneamente, Kering Eyewear ha aggiunto Chloé e Dunhill al proprio portafoglio, con le collezioni che partiranno dalla P/E 2021.
“La prima metà del 2020 – ha dichiarato il presidente e CEO François-Henri Pinault – è stato il periodo più difficile che abbiamo mai affrontato e continuiamo ad esprimere la nostra solidarietà a tutti coloro che soffrono, all’interno e fuori dal nostro Gruppo. I nostri risultati riflettono l’impatto del Covid-19 sulle nostre attività. Ma soprattutto, la resilienza di questi risultati conferma la nostra capacità di reazione e ci fa essere ottimisti sulla capacità di uscire da questa crisi ancora più forti, concentrati ed efficienti”.