Loewe reinventa il concetto di ‘second line’. Lo storico marchio spagnolo ha iniziato quattro stagioni fa la collaborazione con la boutique Paula’s Ibiza; partendo da una selezione di pochi prodotti. negli anni la collezione estiva si è ingrandita e oggi raggruppa una vasta offerta, sia maschile sia femminile, che ingloba apparel, borse, occhiali da sole e un nutrito assortimento di accessori.
A differenza delle altre proposte ideate da Jonathan Anderson, direttore creativo della maison dal 2013, un’ampia parte della collezione Paula’s Ibiza si allontana drasticamente dal costo dei prodotti Loewe. Ci sono borse in rafia e agnello al di sotto dei 400 euro, e alcuni modelli in canvas che non superano i mille. Il modello più costoso, la it bag ‘Puzzle’, arriva a costare 2.500 euro, ma il prezzo medio delle borse resta molto inferiore rispetto a quelli di Loewe. All’interno della e-boutique della griffe diverse borse sfiorano i 3mila euro, il modello ‘Lantern’ arriva a costarne 8mila. “Non penso a Paula’s Ibiza come un prodotto secondario all’interno di Loewe, credo sia complementare. Si tratta di indirizzare una nicchia estetica che mancava”, ha dichiarato a Business of Fashion Anderson. Lo scorso anno, Loewe ha acquistato i diritti e gli archivi di Paula’s Ibiza dai fondatori, la label è quindi a tutti gli effetti un brand nel brand. Gli analisti, riporta Bof, stimano che il fatturato 2019 della maison si aggiri tra i 250 e i 500 milioni.
A differenza delle diffusion line celebri fino a qualche anno fa, da Just Cavalli a D&G, la produzione di Paula’s Ibiza non viene affidata a un licenziatario, ma gode della stessa filiera di Loewe. Se ultimamente alcune maison del lusso hanno scelto di mettere da parte seconde linee come Marc by Marc Jacobs e Burberry Brit, Paula’s Ibiza non corre il rischio di cannibalizzare la prima linea perché, semplicemente, ne fa parte a tutti gli effetti.