“Sono fiducioso che in circa 24 mesi avremo recuperato la maggior parte delle vendite perse durante l’emergenza Covid. Nel nostro business, nulla è mai perso, ma piuttosto è rinviato”. A tracciare queste stime, in un’intervista a Bloomberg Tv, è stato Jean-Christophe Babin, CEO di Bulgari, che ha inoltre precisato come la pandemia non cambi la strategia della maison in orbita a Lvmh.
Secondo quanto reso noto ad aprile, nel primo trimestre del 2020 il colosso guidato da Bernard Arnault ha registrato ricavi per 10,6 miliardi di euro, in calo del 15 per cento.
La divisione gioielli e orologi, a livello organico, ha segnato un calo del 26%, riflesso della forte dipendenza del segmento dal retail fisico. Babin ha spiegato che l’e-commerce di Bulgari ha registrato, di contro, una crescita “a tripla cifra”, ma l’online rappresenta oggi meno del 10% dei ricavi totali. “L’e-commerce – ha detto il numero uno della maison – aiuta ma non compensa la chiusura dei negozi”.
Ha invece battuto le attese la recente ripresa del business in Cina e in Corea del Sud. Nell’Ex Celeste Impero Babin inquadra un possibile nuovo “boom”, favorito dall’impulso dato dal governo ai consumi domestici. Bulgari sta inoltre registrando segnali positivi in Germania: “Da aprile c’è un effetto di compensazione rispetto a quello che non è stato possibile acquistare nel primo trimestre”, ha detto Babin, aggiungendo che i gioielli sono meno esposti alla stagionalità rispetto alla moda.
Infine, il chief executive officer della maison ha dichiarato che Bulgari si atterrà anche al piano di espansione dei suoi luxury hotels, con ulteriori annunci di aperture fissati per i prossimi mesi (tra questi, l’ufficializzazione dell’apertura del primo hotel negli Stati Uniti). La scorsa settimana Bulgari ha annunciato il progetto del nuovo Bulgari Hotel a Roma, la cui apertura è prevista per il 2022.