Swarovski ha annunciato il taglio di 600 posti di lavoro nel mondo. Di questi licenziamenti, 200 saranno localizzati nel Tirolo, regione austriaca dove Swarovski ha il suo headquarter. A motivare questa decisione, riportata dalla stampa internazionale, sarebbero il calo della domanda in Asia e negli Stati Uniti a seguito della pandemia Covid-19.
“Il mercato internazionale del lusso è stato duramente colpito dalla crisi”, ha spiegato l’azienda in una nota, rendendo noto un “forte calo delle vendite” nel primo trimestre del 2020.
Player da poco meno di 3 miliardi di euro di ricavi nel 2019, Swarovski impiega circa 34.500 persone e produce cristalli in Austria, India, Tailandia, Vietnam, Serbia e Stati Uniti. Le collezioni Swarovski sono vendute in circa 170 Paesi.
“Questa trasformazione è essenziale per garantire la continuità di Swarovski”, ha dichiarato Robert Buchbauer, CEO del gruppo e presidente del Cda. La nomina di Buchbauer risale allo scorso aprile. La carica di CEO in precedenza non era contemplata. La decisione, comunicata da Swarovski in una nota, è arriva a seguito di una riorganizzazione della struttura manageriale, che ora vede Markus Langes-Swarovski in uscita dall’executive board (resterà nell’advisory board di Swarovski, nonché chairman del board of directors).