Un mercato da 50 miliardi di dollari (poco meno di 45 miliardi di euro) nel 2019, per 116 milioni di unità, destinato a registrare un declino del 15% nel 2020. È il segmento degli orologi di lusso (luxury branded watch market), che, secondo un report di BofA-Bank of America, nell’anno in corso sarà ovviamente penalizzato dalle settimane di chiusura dei negozi e dal calo dei flussi turistici. “Pur aspettandoci un rimbalzo del 10% nel 2021 – si legge nella nota di BofA -, il valore del comparto sarà ancora inferiore del 7% rispetto al 2019”.
Ad oggi, i due mercati principali per l’export degli orologi sono il Giappone, per volumi (57% del global volume) e la Svizzera, per valore (88% a livello globale). Gli analisti di BofA stimano che il valore al dettaglio dell’industria orologiera svizzera nel 2019 sia stato di 41 miliardi di dollari (36,7 miliardi di euro), pari all’82% di quello totale.
Hong Kong, invece, è stato a lungo il mercato più redditizio per le aziende orologiere, ma nel 2019 ha perso l’11% e dovrebbe evidenziare un ulteriore deterioramento nel 2020, a causa delle tensioni politiche. Solo parte della domanda potrà essere bilanciata dalla Cina Continentale. Nel 2019, Hong Kong ha generato il 13% dei ricavi del settore, contro l’8% della Mainland China.
Come saranno invece i prossimi mesi per le aziende più importanti del settore degli orologi di lusso? “Per Richemont e Swatch – riflette il report – prevediamo un impatto negativo più prolungato data l’eccessiva esposizione al wholesale, in particolare in Asia. Stimiamo che Richemont generi il 40% dei ricavi attraverso il wholesale, mentre Swatch circa il 70 per cento. Dal momenti che è probabile che le giacenze in questo canale siano aumentate, ci vorrà del tempo per ripulirlo. In aggiunta, c’è il rischio che i partner all’ingrosso siano sottoposti a una pressione finanziaria ancora maggiore rispetto a quella dei marchi stessi”.