A settembre la decisione chiave per salvare il marchio Gas. Già la scorsa estate era stata presentata una richiesta di concordato al tribunale di Vicenza. Secondo quanto riportato da Mf, sul progetto di salvataggio dovrà esprimersi l’assemblea dei creditori della società vicentina Grotto Spa, titolare del marchio, assemblea già fissata al 16 luglio e adesso rinviata al 17 settembre.
“Per fortuna siamo intervenuti in tempo e posso dire con orgoglio che siamo in linea con tutti gli obiettivi fissati nel piano concordatario”, ha dichiarato a Mf Cristiano Eberle, dallo scorso ottobre amministratore unico della società. “I numeri parlano da soli”. Nel 2019 l’azienda ha registrato “ricavi lordi per 55 milioni e un ebitda di 3,8 milioni. Nel primo trimestre 2020 i ricavi erano 11 milioni e l’ebitda 1,4 milioni. Abbiamo chiuso quasi tutte le filiali estere eppure il 21 ottobre in banca avevamo 2 milioni, al 29 febbraio ce n’erano 6,6. L’azienda oggi produce cassa. Si tratta solo di lavorare sulla marginalità ma con dimensioni più piccole”.
I creditori però restano e il piano prevede che saranno rimborsati al 33%, con Dea Capital e Amco che detengono le principali esposizioni rispettivamente di 34,6 e 12,7 milioni. A settembre i creditori si esprimeranno in assemblea. Una prima proposta prevedeva strumenti finanziari partecipativi riservati a Dea e Amco, che li avrebbe portati, in caso di conversione dei debiti in equity, quasi al 90% dell’azionariato. Il piano definitivo non comprende più questa ipotesi e i dipendenti (200 diretti e 200 dell’indotto) sono preoccupati che i principali creditori possano bocciare la proposta di concordato e preferire il fallimento. “Il rischio è veder sparire un marchio italiano come Gas e vanificare il lavoro di un’azienda che ora si sta rimettendo in carreggiata”, ha aggiunto Eberle. Tanto più che ci sono gruppi esteri che stanno puntando la società “che in caso di fallimento potrebbe finire in mani straniere per due soldi. Uno schiaffo per il territorio Veneto”. L’appuntamento è dunque al 17 settembre, nella speranza che nel frattempo si trovi un investitore.