Tutto dipende dal tempo, cioè per quanto andrà avanti questa emergenza. È la durata dell’impasse commerciale ed economico attuale, in seguito alla pandemia del Coronavirus, che determina la conseguenza più o meno catastrofica sui bilanci della filiera tessile. Lo spiega chiaramente Michele Ricciarini, presidente e CEO dell’azienda Ricciarini Tessile di Arezzo: “Per ora non sono stati annullati ordini per la stagione invernale, ma solo per la trans-season estiva. Quindi, se l’economia riuscisse a ripartire dopo Pasqua, cioè tra un mese circa, presumo che ci sarebbero cancellazioni di ordini solo per le consegne che vanno in negozio a coda dell’estate, e quindi arriveremmo a perdere una cifra che va dal 10% al 20% sul fatturato 2020”. Qualora invece il blocco di gran parte delle attività continuasse oltre quella data, le conseguenze sarebbero più forti. Il presidente dell’azienda di tessuti che ha fatturato 25 milioni di euro nel 2019, e che conta uno stabilimento in Casentino e un altro a Prato, nonché due uffici a Shanghai e Istambul, prevede nel peggiore dei casi un crollo dei ricavi tra il 20% e il 30 per cento. “Il problema non è solo a valle – continua -, cioè non riguarda solo i nostri clienti, che vanno dal fast fashion al lusso, ma anche la nostra supply chain, che già si sta interrompendo, e alcune aziende hanno deciso di chiudere. E poi c’è un altro punto interrogativo: l’America. Gli Stati Uniti per noi, come per altri produttori, sono un mercato importantissimo, e sta iniziando a chiudere le attività commerciali proprio adesso, in ritardo rispetto a quanto ha fatto l’Italia. E quindi il blocco si protrarrà più a lungo, ma quanto?”.
In mezzo a questa situazione così incerta, determinata soprattutto da una variabile temporale totalmente ignota, una boccata di ossigeno sembra arrivare dalla Cina: “Per 2 mesi gli ordini da questo Paese sono stati completamente bloccati – conclude Ricciarini –, ma proprio in questi giorni ci sono segnali di un desiderio di ripresa. Settimana scorsa sono arrivate le prime proposte di ordini dalla Cina. Noi chiaramente abbiamo fatto le nostre offerte e quindi ora la trattativa è in corso”.