L’epidemia ferma i travel influencer

(ph: Simone Bramante/brahmino)
Quando il tuo reddito dipende dalla promozione di viaggi, rimanere a casa ha un costo. È quanto sta accadendo ai travel influencer di fronte all’ondata di cancellazioni di eventi, voli e viaggi stampa. I protagonisti dei social, che derivano il loro guadagno da incarichi freelance, tra cui la sponsorizzazione di hotel, destinazioni, compagnie aeree e marchi del settore, stanno ora facendo i conti con la crisi in cui naviga attualmente l’industria dell’ospitalità.
Molti globetrotter, secondo un’indagine condotta dal New York Times, affermano che il Coronavirus sta incidendo in modo massiccio sulle entrate, aggiungendosi alla già lunga lista di professionisti messi in difficoltà dall’emergenza sanitaria.
Alcuni di loro, però, stanno scoprendo come assecondare la loro voglia di esplorare il mondo pur rispettando le nuove restrizioni, come il divieto dei viaggi per 30 giorni dall’Europa verso gli Stati Uniti, annunciato da Donald Trump ed entrato in vigore a partire dalla mezzanotte di venerdì 13 marzo. Via libera, dunque, a ricordi di viaggi già compiuti e a sogni a occhi aperti verso mete ancora inesplorate.