Goldman Sachs sul lusso: crescita zero nel 2020

Skyline di Milano
L’ufficio studi di Goldman Sachs ha rivisto al ribasso le stime di crescita del comparto lusso, complice l’epidemia di Covid-19, che sta avendo una ricaduta importante sulla domanda di prodotti luxury. “Dopo una solida crescita del ciclo, prevediamo uno stallo quest’anno a causa del Coronavirus, con il rischio che si verifichi una contrazione se non ci sarà una ripresa nel secondo semestre”. È quanto si legge in una nota degli analisti che prevedono ora una crescita media pari a zero nell’anno fiscale 2020, contro il +5% precedente. Ci si attende, inoltre, una perdita degli utili di circa l’11% e un calo delle vendite del 9% nel primo semestre, contro la stima iniziale di +6 per cento.
In ogni caso, la banca d’affari ritiene che “l’impatto negativo sulla domanda sia temporaneo e che i brand probabilmente recupereranno le vendite perse, a seconda della solidità del marchio, della categoria di prodotto e della durata delle turbolenze”. Stando al report, data l’esposizione del settore al consumo cinese, nessuna azienda è immune dall’attuale calo dei consumi. Tuttavia, Kering, Lvmh, Moncler e Farfetch sarebbero “nella posizione migliore per una ripresa sia in termini di vendite che di profitto, dato che, a nostro avviso, si tratta di aziende che detengono quote di mercato con una base di costi più flessibile”, ha spiegato Goldman Sachs.
Inoltre, sarà probabile un miglioramento “a metà 2020 con un periodo di ripresa nel quarto trimestre”. “Il mercato dei beni di lusso è ciclico. Nei periodi di incertezza dei consumatori, gli acquisti sono rinviati o cancellati, ma ciò può fornire un ulteriore stimolo alla crescita con l’inizio della ripresa”, ha proseguito la società. Concludendo: “Il rinvio degli acquisti potrà beneficiare le vendite dell’anno fiscale 2021”, per il quale le stime di crescita sono state alzate dal 6% all’8 per cento.