Canada Goose batte le stime nel Q3 ma, per colpa del Coronavirus, rivede a ribasso l’outlook per l’intero anno fiscale. Nel periodo, il brand di outerwear di lusso ha registrato ricavi per 452,1 milioni di dollari canadesi (circa 310,3 milioni di euro), in crescita del 13,2 per cento, battendo le attese di Wall Street ferme a 448,18 milioni. Una performance spinta in particolare dall’Asia, dove i ricavi sono raddoppiati a quota 94,7 milioni di dollari. L’utile netto è stato pari a 118 milioni di dollari, contro i 103,4 milioni dello stesso periodo l’anno precedente.
Proprio l’Asia, e nello specifico la Cina, fa però rivedere l’outlook dell’intero anno fiscale (in chiusura il 29 marzo) del brand canadese. Ora, infatti, Canada Goose attende ricavi in crescita nella forchetta del 13,8 – 15 per cento, contro un +20% stimato in precedenza, per un valore di 945 – 955 milioni di dollari, mentre gli analisti di Refinitiv attendevano una cifra pari a 1,03 miliardi di dollari. L’utile per azione adjusted è previsto nell’intervallo dal -2,2 al +0,7 per cento, contro il +25% atteso precedentemente.
“La società – si legge nella nota ufficiale – ritiene che si tratti di una situazione temporanea dovuta a precauzioni sanitarie in circostanze straordinarie. Tuttavia, l’entità e la durata di questi disagi rimangono incerte e, se prolungati, possono anche avere un impatto negativo sui periodi fiscali futuri”.
Il titolo del brand ha chiuso la seduta di venerdì con un ribasso del 4,38 per cento.