Filatura italiana, nel 2019 fatturato a -5,8%

Pitti Filati 86
Pitti Immagine Filati 86, la manifestazione internazionale del settore dei filati per maglieria, prende il via oggi, a Firenze, dove resta in calendario fino al 24 gennaio. La fiera riunisce l’eccellenza e la creatività della filatura su scala internazionale, con un focus sulla ricerca e sulla sostenibilità. Protagonista di questa 86esima edizione, l’anteprima mondiale P/E 2021 delle collezioni di filati per maglieria.
Tra le novità di Pitti Filati, il cui tema, come per le manifestazioni dedicate alla moda uomo e bambino è Show Your Flags, c’è Yarns United, nuovo spazio ricerca che osserverà il tema delle bandiere da angolazioni diverse. La direzione artistica fa capo ad Angelo Figus e Nicola Miller, mentre il set design è di Alessandro Moradei.
Protagonisti, in Fortezza da Basso, 136 marchi (19 stranieri), in aumento del 14% rispetto a un anno fa, quando parteciparono 4.300 buyer (in linea con il 2018), di cui 1.750 da 50 Paesi esteri. Durante il salone, che beneficia del contributo speciale del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e Agenzia Ice a sostegno delle fiere del made in Italy, ci sarà spazio per numerosi progetti speciali, a partire dalla sfilata di Accademia di Costume & Moda di Roma, che vedrà protagoniste le collezioni personali di otto studenti internazionali del Master in maglieria, creative knitwear design.
Dopo due anni timidamente favorevoli, per la filatura italiana (in questa accezione comprensiva della produzione di filati lanieri, cotonieri e linieri) il 2019 non si è rivelato un anno soddisfacente, così come, del resto, per il tessile nel suo complesso. A dirlo è la nota economica sul settore. Secondo le elaborazioni preliminari effettuate dal Centro Studi di Confindustria Moda per Smi, il fatturato settoriale è stimato, prudenzialmente, in flessione del -5,8%. Il turnover settoriale scenderebbe, dunque, sui 2.760 milioni di euro. Il valore della produzione (variabile che si propone di stimare il valore della sola attività produttiva svolta in Italia al netto della commercializzazione dei filati importati), è stimato in flessione rispetto ai livelli raggiunti nel 2018 (-5,4 per cento). Nel corso del 2019 sul fronte estero, la filatura nel suo complesso assiste ad un’inversione di tendenza, vedendo ritornare l’export in territorio negativo. In linea con quanto sperimentato nei dieci mesi, per le esportazioni annue si prevede una chiusura a -4,9%, dinamica che porterebbe il fatturato estero settoriale sugli 806 milioni di euro. Contestualmente, nell’anno 2019 l’import dovrebbe archiviare un decremento stimato al -3,1%, per un ammontare complessivo di 857 milioni di euro. A fronte di questo andamento, il saldo commerciale si conferma negativo ed è atteso portarsi sui 50 milioni di euro, in peggioramento, dunque, rispetto al dato del 2018.