Tagliatore ha archiviato il 2019 registrando ricavi per 28 milioni di euro, in aumento del 4%, e si prepara ad affrontare il 2020 con prospettive di crescita in linea con i risultati dell’anno appena concluso.
Tra gli obiettivi per il nuovo anno, per il brand di menswear figura quello di consolidare i mercati in cui è attivo e “sbarcare in città strategiche della moda con entrambe le collezioni, Tagliatore e Tagliatore 0205”, ha spiegato a Pambianconews Pino Lerario, direttore creativo del brand. Tagliatore è presente in 450 store multibrand in Italia e in 350 all’estero. Italia ed Europa, Giappone e Medio Oriente sono i mercati più performanti, seguiti da Canada, Corea, Usa e Russia. Per l’apertura della prima boutique monobrand in Italia, anticipata a Pitti Uomo 96, ci sarà ancora da attendere: “Quando troveremo una location, a Milano, adatta alle nostre esigenze e a quelle dei clienti, il nostro monomarca diventerà realtà”, ha concluso Lerario.
La collezione A/I 2021 di Tagliatore, presentata a Firenze, strizza l’occhio agli anni 80 e 90. “Abbiamo reinterpretato la vestaglia da camera, realizzata in cachemire, dai colori rigorosamente scuri per un look elegante e senza tempo”, ha proseguito Lerario. Oltre a cachemire e lana, protagonisti della collezione sono anche il bouclè e la ciniglia, sviluppati per giacche e cappotti, che conferiscono tridimensionalità ai tessuti. “Il check diventa un mix perfetto tra colori della terra e colori vitaminici. I capi in pelle, introdotti già nella scorsa stagione, attraverso un processo di lavorazione hand made trovano la loro massima espressione nella giacca aerografata a mano, must have di stagione”. A rappresentare il mondo sportswear, invece, una proposta di felpe e sneakers in pelle.