Aeffe stabile nei nove mesi

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Aeffe ha archiviato i primi nove mesi dell’anno al 30 settembre registrando ricavi consolidati per 269 milioni di euro, in crescita dell’1,7% a tassi di cambio correnti rispetto ai 264,6 milioni dei primi nove mesi del 2018.
In leggera flessione la divisione prêt-à-porter del gruppo riminese proprietario, tra gli altri, dei brand Moschino, Alberta Ferretti, Philosophy di Lorenzo Serafini e Pollini, che nel periodo ha rilevato ricavi per 200,9 milioni di euro (-1%). Positive, invece, le performance della divisione calzature e pelletteria che, al lordo delle elisioni tra i due segmenti, hanno segnato un aumento del 9,1% a 96,7 milioni di euro trainati dal buon andamento di Moschino.
A livello di canale distributivo, il wholesale ha registrato un calo dell’1,5% a tassi di cambio correnti, dovuto a una “contrazione registrata nel secondo e terzo trimestre per effetto dell’andamento della campagna vendite delle collezioni della stagione Autunno/Inverno 2019”, come riportato in una nota ufficiale. Positivo l’andamento del retail, in crescita del 9,0% a cambi correnti, pari al 26,6% delle vendite del gruppo.
Nel periodo, le vendite sul mercato italiano hanno subito una decrescita del 2,9% a 125,2 milioni di euro, un calo da attribuire alla debolezza del canale wholesale, in controtendenza rispetto alla performance positiva del canale retail. In Europa, le vendite del gruppo sono aumentate del 2,2%, incidendo sul fatturato per il 23,2 per cento.
In Asia e Resto del mondo il gruppo ha conseguito ricavi per 67,5 milioni di euro, con un’incidenza sul fatturato del 25,1% (+9,9% a cambi costanti) grazie alle performance dell’area della Greater China e della Corea, cresciute rispettivamente dell’8 e del 35 per cento. In America, le vendite hanno registrato un lieve aumento (+0,4% per cento a tassi di cambio costanti), con un’incidenza sul fatturato del 5,2 per cento.
Nel periodo, l’ebitda consolidato al netto dell’effetto Ifrs 16 è stato pari a 33,8 milioni di euro, in decrescita del 9% rispetto al periodo corrispondente dell’esercizio precedente (37,1 milioni). La flessione si deve alla divisione prêt-à-porter, che ha registrato un ebitda (escluso Ifrs 16) di 22,1 milioni di euro, in calo di 3,9 milioni. “Tale variazione – riporta la nota – è riferibile all’andamento delle vendite e a maggiori costi per il potenziamento delle divisioni R&D, produzione e marketing. Più in dettaglio, per quanto riguarda il fatturato, il calo delle vendite ha impattato sulla profittabilità complessiva. A ciò si sono aggiunti i maggiori costi relativi a figure professionali strategiche al fine di promuovere la desiderabilità e distintività”. In calo l’utile del gruppo (escluso Ifrs 16), pari a 13,4 milioni di euro, rispetto ai 16,1 milioni dei primi nove mesi del 2018.
“In un contesto di mercato incerto – ha commentato Massimo Ferretti, presidente esecutivo di Aeffe – caratterizzato da turbolenze su mercati per noi significativi, valutiamo positivamente i risultati dei primi 9 mesi e riteniamo che il piano di investimenti intrapresi a partire dallo scorso anno nelle aree di ricerca e sviluppo, produzione e marketing contribuirà a un rafforzamento del posizionamento strategico dei nostri brand a livello internazionale”.