Stamane ha preso il via a Fiera Milano l’edizione numero 97 di Lineapelle, fiera di riferimento mondiale per la supply chain della pelle (calzatura, pelletteria, abbigliamento) con oltre 1.270 espositori pronti ai nastri di partenza. Il settore sta affrontando una fase di incertezza con una ricaduta negativa particolarmente forte per le concerie. Secondo i dati diffusi da Lineapelle alla vigilia della manifestazione, la leadership internazionale della conceria italiana non è in discussione, arrivando a incidere per il 65% del totale Ue e per oltre il 20% del giro d’affari mondiale, ma il risultato del primo semestre 2019 vede una flessione del 7,3% in valore della produzione e dell’11,9% in volume di metri quadri di pelli finite prodotte.
“La congiuntura negativa – scrive in una nota il servizio economico della manifestazione fieristica –appare principalmente legata all’attuale situazione di incertezza economica globale, che sembra spingere alcune tradizionali fasce di clientela (soprattutto calzaturiera e automotive) a contenere costi e volumi degli ordinativi”. I clienti della pelletteria appaiono più reattivi, ma il dinamismo dei produttori di borse di lusso non è bastato a contenere la perdita. E se la clientela italiana, la cui incidenza è di circa il 25% sul totale degli incassi conciari, è riuscita a contenere i danni a un -2% di flessione, non si può dire lo stesso per il principale mercato di destinazione delle pelli italiane ovvero l’area cinese, che ha lasciato sul terreno oltre il 22% delle importazioni. Ed è andata male anche in Romania (-15%), Stati Uniti (-9%), Germania (-8%), Spagna (-11%) e Portogallo (-13%), nazioni strategiche per l’export dei pellami conciati in Italia. Il calo complessivo dell’export nel semestre è stato pari al -8,7% in valore. In controtendenza risultano la Francia (+1%), il Vietnam (+1%) e soprattutto la Serbia, protagonista di un balzo del 15 percento. Nel 2018, il settore conciario aveva totalizzato un giro d’affari di circa 4,9 miliardi di euro.
Il quadro congiunturale è negativo anche per i materiali alternativi, tra i quali spicca nel semestre solo la performance del rigenerato (+2%), mentre sintetici (-6%) e tessuti (-5%) sono protagonisti di un’inversione di tendenza rispetto alle precedenti stagioni. Su entrambi i segmenti pesa il forte calo dei produttori tedeschi, in decremento a due cifre.
In positivo, invece, le aziende di accessori e componenti per calzatura e borse. Rispetto al primo semestre 2018, il comparto è in aumento dell’1% e nell’analisi suddivisa per tipologia di prodotto, si conferma molto positivo il trend delle minuterie metalliche (+7% il totale Ue). Stabilità negativa (-1% circa) per i rimanenti accessori e per i componenti delle calzature (tacchi, suole etc).