Le tensioni commerciali Cina-Stati Uniti e la fase di instabilità di Hong Kong non fermano Hermès che, nel primo semestre dell’anno, ha registrato utili netti in crescita del 7% per 754 milioni di euro, a fronte di ricavi in aumento del 15% per 3,28 miliardi. I profitti operativi sono passati da 1,04 a 1,14 miliardi, portando il margine operativo al 34,8%, quindi vicino al record del 34,9% della prima metà del 2018.
Le vendite della maison francese hanno riportato il segno più in tutte le aree geografiche, con l’Asia (escluso Giappone) a+18% spinta dalla Cina continentale, il Giappone a +10%, l’America a +10%, l’Europa (Francia esclusa) a +9% e la Francia a +4 per cento.
Nel medio termine, nonostante la fase di incertezza geopolitica, il gruppo ha confermato l’obiettivo di una “crescita dei ricavi a cambi costanti”.
Rogerio Fujimori, analista di Rbc, ha spiegato alla stampa internazionale come il dato sull’utile operativo implichi una redditività stabile anno su anno, con un tasso di crescita delle vendite che controbilancia l’impatto delle fluttuazioni valutarie. “Hermès – ha concluso l’analista – presenta le basi più forti nel lungo termine e il profilo degli utili più resiliente nella nostra copertura nel settore lusso”.