Aeffe chiude il primo semestre dell’anno registrando ricavi consolidati per 173,3 milioni di euro, in crescita dell’1,3% a cambi correnti (+1,0% a cambi costanti). I ricavi della divisione prêt-à-porter si sono attestati a quota 132,2 milioni (+0,4%), mentre quelli della divisione calzature e pelletteria hanno segnato “al lordo delle elisioni tra le due divisioni” un aumento del 4,4% e ammontano a 60,7 milioni, “grazie principalmente dal buon andamento del brand Moschino“. Per quanto riguarda le aree geografiche, sono cresciuti l’Asia e il resto del mondo (+14,9% a 45,53 milioni di euro), a fronte però di un decremento di Italia (-1,3% a 80,14 milioni), Europa (-6,4% a 38,66) e America (-0,2% a 8,98 milioni). Nel periodo, il canale retail si è attestato a quota 46,17 milioni (+9,5%), mentre il wholesale è calato del 2,4% a 120,93 milioni.
“Confortati dal buon andamento dei nostri negozi monomarca, i risultati approvati oggi risentono del rallentamento del canale wholesale registrato nel secondo trimestre, penalizzato da una situazione macroeconomica connotata da incertezza, e del conseguente impatto sulla marginalità”, ha commentato Massimo Ferretti, presidente esecutivo del gruppo cui fanno capo i brand Alberta Ferretti, Philosophy di Lorenzo Serafini, Moschino, Pollini, Jeremy Scott e Cédric Charlier. “In questo globale e altamente sfidante contesto di mercato, il gruppo è impegnato nello studio e nello sviluppo di collezioni sempre più desiderabili e in grado di offrire occasioni d’uso in linea con le esigenze dell’attuale domanda, anche grazie al rafforzamento delle divisioni r&d, produzione e marketing”.
L’ebitda, “con effetto Ifrs 16” (principio contabile applicato per la prima volta dall’1 gennaio 2019), è stato pari a 26,7 milioni. L’ebitda al netto dell’effetto Ifrs 16 è invece di 18,3 milioni. Nel primo semestre 2018, l’ebitda si era attestato a quota 21 milioni. L’utile (con effetto Ifrs 16) è stato di 5,1 milioni, contro gli 8,3 milioni dello scorso anno. L’indebitamento finanziario (comprensivo dell’effetto Ifrs 16) è stato pari a 147,2 milioni, cifra che, al netto dell’effetto Ifrs 16, risulta pari a 36,6 milioni, contro i 40,9 milioni al 30 giugno 2018.
A seguito della pubblicazione dei dati, usciti in tarda mattinata, il titolo del gruppo sta perdendo circa il 4 per cento.