Un primo trimestre nel complesso positivo per i distretti industriali italiani, le cui esportazioni segnano un +2,7% sul corrispondente periodo di un anno fa. A dirlo è il monitor di Intesa Sanpaolo, che osserva 157 distretti, inserendone via via anche di nuovi. Il dato del primo trimestre del 2019 si confronta con il +2,5% messo a segno dall’export nel 2018, anno in cui le tensioni internazionali e il rallentamento della domanda hanno portato a una frenata rispetto al +6,2% del 2017.
“Il 2019 – ha spiegato all’Economia del Corriere della Sera Fabrizio Guelpa, responsabile del servizio industry and banking della direzione centrale studi e ricerche di Intesa Sanpaolo – si è aperto con un’accentuata polarizzazione dei risultati, con andamenti positivi dell’export dei beni di consumo del sistema moda, dell’agro-alimentare, e gli arretramenti, invece, dei produttori di elettrodomestici, dei beni intermedi della moda e dei materiali da costruzione. Persino la estesa filiera della metalmeccanica è andata in negativo, anche se lievemente”.
Il totale dei distretti ne vede 84 in crescita e 73 in calo. Trainante la performance del distretto della pelletteria e delle calzature di Firenze che, “dopo anni di forte crescita”, continua il Corriere della Sera, ha registrato un +53% nel Q1 del 2019, con esportazioni per 1,5 miliardi di euro (500 milioni in più rispetto allo stesso periodo del 2018). “L’andamento del distretto – ha continuato Guelpa – sta beneficiando dei significativi investimenti nel potenziamento degli stabilimenti e della logistica realizzati dal gruppo Kering“. Tra gli altri balzi in positivo, quelli del distretto dell’abbigliamento di Empoli (+38,6%), dell’oreficeria di Arezzo (+18,9%), dei vini di Langhe, Roero e Monferrato (+23,7%) e dell’occhialeria di Belluno (+5,3%).
Guardando ai mercato di sbocco delle merci made in Italy, l’aumento è stato spinto in Svizzera, Stati Uniti e Regno Unito. Passo falso, invece, per Francia, Germania e Cina.
Per i prossimi mesi, sui quali incideranno, tra gli altri, la Brexit e i dazi degli Usa, Intesa Sanpaolo parla di “quadro incerto”.