Al via oggi fino al prossimo 28 giugno l’85esima edizione di Pitti Immagine Filati, la manifestazione internazionale di riferimento del settore dei filati per maglieria. Tra i temi forti di questa stagione, il focus sulla sostenibilità, oggetto di una ricerca in continuo sviluppo nel mondo della produzione dei filati e di una coscienza sempre più diffusa oggi, fil rouge della presentazione delle collezioni A/I 2020-21 delle collezioni di filati per maglieria. Questa edizione di Pitti Immagine Filati beneficia del contributo straordinario del Ministero dello Sviluppo Economico e Agenzia Ice, nell’ambito del piano speciale 2018-2019 a sostegno delle fiere del made in Italy. Il contributo è dedicato al potenziamento delle attività di ospitalità, media relations e pubblicità.
A questa edizione partecipano134 marchi in totale, di cui 30 provenienti dall’estero. A giugno 2018 il totale compratori ha quasi raggiunto le 5.500 presenze (+2%), con i buyer esteri a quota 2.900. Nella classifica dei top 10 paesi esteri ci sono Regno Unito, Germania, Stati Uniti, Francia, Giappone, Turchia, Russia, Cina, Spagna, Olanda.
Nella nota realizzata per Sistema Moda Italia da Confindustria Moda-Centro Studi, si sottolinea che “dopo alcuni anni sottotono, il bilancio settoriale della filatura italiana (in questa accezione comprensiva della produzione di filati lanieri, cotonieri e linieri) risulta soddisfacente”. Come anticipato nel bilancio preconsuntivo diffuso a gennaio in occasione della precedente edizione di Pitti Filati, il fatturato settoriale archivia il 2018 con un’evoluzione positiva, nella misura del +3,2%, riportandosi sugli oltre 2,9 miliardi di euro. “A differenza del più recente passato – continua la nota – nel corso del 2018 il mercato estero ha premiato il filato italiano, specie laniero e liniero, consentendo di contabilizzare una discreta crescita delle esportazioni”.
Di contro, per la filatura italiana, il 2019 si apre in salita. Nel primo trimestre l’indice di produzione industriale Istat relativo alle attività di filatura evidenzia “un decremento tendenziale piuttosto accentuato”, nella misura del -10,3 per cento. Guardando all’export, se il primo trimestre del 2018 si era aperto all’insegna di una crescita delle esportazioni di filati (+5,5%), il 2019 vede un avvio meno brillante. Da gennaio a marzo 2019 il commercio estero di filati arretra infatti del -2,5%, per un totale di 219 milioni di euro. Parallelamente, l’import, che nel 2018 aveva chiuso il primo trimestre con -0,5%, sperimenta quest’anno una variazione di entità simile, ma di segno positivo ovvero +0,4%. Le importazioni complessive restano, dunque, sui 242 milioni.