Potrebbe essere la vendita di MyTheresa a risollevare le sorti del gruppo Neiman Marcus. Ad annunciare la possibilità della cessione è stato lo stesso retailer, che aveva rilevato l’e-tailer tedesco di lusso nel 2014 e che negli scorsi giorni ha inviato una nota alla U.S. Securities and Exchange Commission sull’avvio “di un processo di individuazione e valutazione di alternative strategiche per la controllata MyTheresa”. Il gruppo ha spiegato come non ci siano al momento dei pretendenti definiti, ragion per cui la fase esplorativa potrebbe chiudersi con un nulla di fatto.
Per il terzo trimestre d’esercizio (chiuso il 27 aprile scorso), Neiman Marcus stima ricavi in calo dell’1,9%, interrompendo il trend positivo degli ultimi sei quarter. L’ebitda dovrebbe invece collocarsi tra i 119 e i 129 milioni di dollari (tra i 106 e i 115 milioni di euro) contro i 143,1 milioni del terzo trimestre del 2018.
Il business di MyTheresa è stato al centro delle polemiche dei creditori di Neiman Marcus, alle prese con la ristrutturazione del suo debito. Lo scorso autunno, infatti, con una lettera inviata al consiglio di amministrazione della catena americana della grande distribuzione di lusso, Marble Ridge Capital (che è titolare dell’8,75% delle obbligazioni e dei prestiti a termine di Neiman Marcus) ha criticato la scelta dell’azienda di allontanare dalla portata degli obbligazionisti il business di Mytheresa, trasferendolo alla parent company. “Le recenti azioni minacciano la sopravvivenza di un retailer storico che include insegne come Neiman Marcus e Bergdorf Goodman”, ha scritto Daniel Kamensky, fondatore di Marble Ridge. Neiman Marcus aveva reso noto lo spostamento del business di MyTheresa (che ora fa capo a Neiman Marcus Group Inc) lo scorso 18 settembre.
Secondo Bloomberg Intelligence, MyTheresa potrebbe essere valutato circa 500 milioni di dollari.