La Regione Lombardia spinge sulla sostenibilità nel settore moda, con focus particolare sulle piccole e medie imprese (pmi). Dal 30 aprile al prossimo 17 giugno, infatti, sarà possibile presentare progetti per il bando Fashiontech, mirato a sostenere iniziative “di ricerca e sviluppo – si legge sul sito di presentazione della Regione – finalizzati all’innovazione del settore ‘Tessile, moda e accessorio’, secondo il principio della sostenibilità, dal punto di vista ambientale, economico e sociale”.
La dotazione del bando è di 10 milioni di euro. I soggetti beneficiari sono “partenariati composti da minimo tre imprese, di cui almeno due pmi, fino ad un massimo di 6 soggetti. Possono partecipare al partenariato pmi, grandi imprese, organismi di ricerca pubblici e privati/Università”. Le imprese devono avere sede operativa attiva in Lombardia alla data della prima richiesta di contributo. Vengono comunque solo riconosciute le spese sostenute presso la sede in Lombardia.
“L’agevolazione – si legge sempre nella presentazione del Bando – consiste in un contributo a fondo perduto pari al 40% per tutte le tipologie di beneficiari sia per gli investimenti in Ricerca Industriale sia per gli investimenti in Sviluppo sperimentale, a fronte di un investimento minimo di progetto pari a un milione di euro. Il contributo massimo erogabile per ciascun progetto e, quindi, partenariato è di 1,6 milioni di euro”.
“L’ambito di applicazione è molto ampio – spiega Lara Magoni, assessore al Turismo, marketing territoriale e moda della Regione – immaginiamo che possa essere coinvolta l’intera filiera, dal momento produttivo a quello della distribuzione. L’idea è quella di valorizzare qualcosa di emblematico che possa rappresentare un modello replicabile. Con un budget di 10 milioni non ci aspettiamo di cambiare il mondo, né di trovare nuove molecole che trasformino i materiali. Ma magari possiamo valorizzare processi innovativi che riescano a rendere la sostenibilità più sostenibile”.
La modulistica richiede una rappresentazione sintetica del progetto. Il Bando prevede una graduatoria “a valutazione”, quindi non vincolata a rigidi principi predefiniti (per esempio, la priorità di presentazione).