Liu Jo chiude il 2018 con un incremento dei ricavi vicino alla doppia cifra. Ad anticipare i risultati è stato l’amministratore delegato, nonché azionista di maggioranza, Marco Marchi questa mattina, in un incontro con la stampa a Milano. Il giro d’affari dell’azienda carpigiana è arrivato infatti a 370 milioni, in crescita del 9% rispetto ai 339 milioni del 2017. A questa cifra vanno poi aggiunti i ricavi del segmento uomo, pari a circa 65 milioni, che portano il totale di gruppo a 435 milioni. Una base che, mantenendo l’attuale passo di crescita, avvicina Liu Jo alla soglia dei 500 milioni di fatturato nell’attuale esercizio. L’azienda, che stima un ebitda margin per il 2018 di circa il 18%, realizza ormai la maggioranza dei suoi ricavi (il 55%) fuori dall’Italia e le previsioni sono di aumentare ulteriormente la quota delle vendite all’estero.
L’imprenditore ha poi raccontato dell’obiettivo strategico di creare, anche attraverso acquisizioni, una piattaforma nazionale che valorizzi “le grandi opportunità del segmento premium in questa fase del mercato” e generi importanti sinergie industriali e distributive.
Marchi non ha nascosto il fatto che, per questo progetto, sta valutando dossier di aziende sul mercato con l’intenzione, appunto, di creare un gruppo necessariamente più grande per competere con successo e accelerare sul piano dell’internazionalizzazione, specialmente in Asia.
Secondo il manager, infatti, il mass market ormai è consolidato e in mano ai colossi, mentre la fascia del lusso è riferita ai francesi. Per l’Italia, l’occasione è quella di “sfruttare l’ampliamento dello spazio premium, causato dallo spostarsi in alto del lusso”.
Il progetto delle aggregazioni si lega anche a quello della quotazione. L’idea resta sul tavolo. Dipenderà dalle evoluzione dei mercati azionari, e dalle occasioni di acquisto che si presenteranno.