A poco più di due mesi dalla sfilata A/I 2019-20 del menswear di Louis Vuitton, la maison ammiraglia del gruppo Lvmh ha ritirato dalla produzione i pezzi direttamente collegati al Michael Jackson, il cui modo di vestire ha appunto ispirato alcune creazioni di Virgil Abloh. La decisione è stata presa dall’azienda dopo le polemiche suscitate da Leaving Neverland, il documentario dell’emittente televisiva HBO, nel quale due uomini, Wade Robson e James Safechuck, descrivono le molestie che avrebbero subito da bambini da parte del cantante di ‘Thriller’.
“Consideriamo le accuse di Leaving Neverland profondamente inquietanti. La sicurezza dei bambini è della massima priorità per Louis Vuitton”, ha dichiarato Michael Burke, CEO di Louis Vuitton in un commento ufficiale ripreso da Reuters. Non si è fatta attendere anche la posizione ufficiale di Abloh, alla guida del menswear di Vuitton dallo scorso marzo: “La mia intenzione era di far riferimento a Jackson come artista della cultura pop – ha spiegato il designer a Wwd -, ma mi rendo conto che, alla luce del documentario, la collezione possa aver creato reazioni emotive. Io condanno fermamente ogni forma di abuso, violenza o violazione dei diritti umani”.
Le contromisure prese da Vuitton sono le ultime in ordine di tempo dall’uscita del documentario, divenuto in poco tempo il terzo più visto su HBO (in Italia è atteso per il 19 e 20 marzo sul canale Nove): i Simpson hanno ritirato dalla distribuzione un episodio del cartone animato in cui Michael Jackson dava la voce a un personaggio, mentre la sua musica è stata messa al bando da alcune stazioni radio canadesi.