Si chiama “Nautilus, gioielli dal sottomarino del Capitano Nemo” ed è la mostra/evento che chiude la trilogia dedicata alla creatività di Giovanni Raspini, avviata con “Wild, segni e gioielli animalier” e proseguita con “Vanitas Mundi, Una danza macabra fra ironia, glamour, gotico e kitsch”. Questo percorso avventuroso ha portato il gioielliere a celebrare la vita e la meraviglia, ribaltando e attualizzando il concetto di Vanitas, e ora a penetrare gli immensi abissi oceanici, ancora in gran parte sconosciuti e ricchi di bellezze incommensurabili.
Attraverso questo nuovo capitolo creativo Giovanni Raspini svela il suo essere un vero e proprio alchimista. Il suo sogno è l’utopia del Nautilus e di Nemo, ovvero Ventimila leghe sotto i mari, 80.000 chilometri percorsi dal Pacifico all’Oceano Indiano, dal Mediterraneo all’Atlantico: questa l’incredibile avventura subacquea del professor Pierre Aronnax, “prigioniero” del celeberrimo sottomarino. Lo spunto per la nuova creatura dell’argentiere toscano, in mostra a Palazzo Visconti a Milano dal 15 al 17 marzo 2019, prende vita proprio dal romanzo di Jules Verne pubblicato a Parigi nel 1870.
Ispirandosi a temi affascinanti come i tesori del mare, il mondo della fantascienza, le grandi scoperte, il viaggio verso il nulla, la tecnologia di fine Ottocento, le esposizioni universali e la moda tra Liberty e Art Déco, Giovanni Raspini ha sviluppato tutta la sua capacità di citazione e interpretazione – ma soprattutto narrazione – per creare gioielli strabilianti e oggetti onirici. Come il Sottomarino Nautilus in bronzo, eroe della mostra, che nasce dalla collaborazione ad hoc con Giancarlo Fulgenzi. I tesori protagonisti della mostra sono stati plasmati uno dopo l’altro nella fucina dell’argentiere: gioielli importanti con perle e coralli, architetture di in argento dalle scenografie visionarie e intriganti, con rimandi continui verso oggetti d’uso o pura decorazione.
“Jules Verne – ha dichiarato Giovanni Raspini – oltre il romanzo scientifico ha davvero inventato la grande fantascienza e l’ha incarnata per tutti noi che ci siamo letti i vecchi libri coloratissimi dei genitori e dei nonni. Dopo tanti anni, ora che la fantascienza si è smaterializzata come i libri che ne contenevano le gesta, anche noi vogliamo raccontare quell’universo di fantasia e di scoperta e offrirne un’interpretazione legata alle nostre capacità narrative, utilizzando i “colori” della tavolozza creativa che possediamo”.
Da quasi cinquant’anni il brand nato toscano ricerca l’eccellenza e una cifra stilistica personale. L’azienda è in Valdichiana, fra Arezzo, Siena e Firenze. I prodotti sono fatti a mano, con grande cura, ideati, modellati, costruiti e rifiniti esclusivamente in azienda. Lo scorso febbraio il brand ha segnato una nuova tappa della sua espansione internazionale con l’apertura di un monomarca a Mosca. La nuova apertura porta a 16 il numero di monomarca di Giovanni Raspini.