Il franchising resiste al rallentamento dell’economia nel 2018, ma rimane cauto per quanto riguarda l’anno in corso. Il settore dell’affiliazione commerciale ha chiuso l’anno con un fatturato di 24,4 miliardi di euro, in crescita dello 0,8% sul 2017 (quando l’incremento era stato dello 0,9 per cento).
È quanto emerge dalle stime elaborate da Federfranchising Confesercenti e presentate a Roma in occasione dell’Assemblea annuale dell’associazione.
Il risultato è stato raggiunto anche grazie alla continua espansione della rete: aumentano infatti gli imprenditori affiliati – i franchisee – oltre quota 52mila (+1,6% sull’anno precedente) e gli occupati (oltre 195mila, +1,1%), mentre calano i marchi dei franchisor (-1,8 per cento).
La maggior parte delle attività del franchising si concentrano nei servizi alla persona (25% dei franchisee) e nell’abbigliamento (21% dei franchisee), seguiti a breve distanza dalla ristorazione (18%). Nell’enogastronomia quasi tre imprese su dieci (il 29%) sono ristoranti, italiani ed etnici.
Il 2019, fa sapere l’associazione, “rischia di essere, però, un anno decisamente più difficile. I consumi delle famiglie hanno iniziato un forte rallentamento già alla fine del 2018, e rallenteranno ancora di più nel 2019. Secondo le stime Cer per Confesercenti, a dicembre dello scorso anno i consumi erano ancora 4,6 miliardi di euro sotto i livelli del 2011, e la crescita per il 2019 si fermerà a 0,4%, il dato più basso degli ultimi cinque anni. Il 2019 inizierà così come si è concluso il 2018: con una contrazione del Pil (-0,3% nel primo trimestre)”.