Omnicanalità, sostenibilità e impegno nel sociale. Sono questi alcuni dei focus su cui Antony Morato sta puntando i riflettori, con iniziative volte a migliorare non solo il proprio business, ma anche il tessuto territoriale in cui sorge.
Tra gli interventi, vi è l’internalizzazione dell’intera gestione dei servizi logistici, nell’ottica di industria 4.0, da parte di Essedi, azienda proprietaria del brand. Per farlo, la realtà campana ha messo sul piatto 5 milioni di euro, così da far convergere tutte le attività all’interno di una nuova struttura automatizzata realizzata a Castel San Giovanni (Piacenza).
Quest’ultima, grazie al complementare utilizzo di attrezzature innovative, permette il coordinamento di tutte le fasi di gestione degli ordini dei canali wholesale, retail, e-commerce (b2b e b2c), outlet e stock. “Il progetto di insourcing della logistica di gruppo prevede l’ottimizzazione delle procedure che ci consentiranno di effettuare passi avanti nei progetti di omnicanalità, oltre a ridurre nettamente i tempi e le procedure di transito delle merci da e per i nostri negozi, i clienti wholesale e l’e-commerce”, ha spiegato a Pambianconews il presidente della realtà da 95 milioni di euro nel 2017 Lello Caldarelli.
Tra le peculiarità del nuovo impianto vi è poi l’approccio green, favorito da un sistema di sorting wifi per lo smistamento automatico dei capi che permette vantaggi in termini di consumo energetico, bassa manutenzione e basso impatto ambientale. Un progetto innovativo che, tra l’altro, sarà “oggetto della nostra partecipazione al Premio Innovazione 4.0 nell’ambito della 13a edizione di Automation&Testing che si svolgerà a Torino dal 13 al 15 febbraio 2019”.
La propensione alla sostenibilità, in un senso più allargato, non si esaurisce tra le sole mura ‘domestiche’ dell’azienda, bensì va oltre andando a supportare la formazione dei giovani del territorio che hanno preso parte a Zero Robotics, la competizione internazionale di programmazione di robotica aerospaziale che ha visto la partecipazione di cinque studenti dell’istituto A. Righi di Napoli. “Siamo un datore di lavoro sensibile nella nostra regione, sostenere i ragazzi dell’Istituto Righi che hanno partecipato a Boston, alla finale del premio citato, classificandosi terzi, ci è sembrato un’operazione spontanea che andava fatta, a prescindere da ogni eventuale futura riflessione”, ha concluso Caldarelli.