Ferragamo, ricavi giù del 3,4% nel 2018

Salvatore Ferragamo P/E 2019
Continua la fase decrescente di Salvatore Ferragamo. Il gruppo toscano ha comunicato i dati preliminari dei ricavi consolidati per l’esercizio 2018 che ammontano a 1,34 miliardi di euro con una diminuzione del 3,4% a cambi correnti (e del 1,7% a cambi costanti) rispetto all’esercizio 2017. I ricavi del quarto trimestre 2018 hanno registrato una diminuzione del 3,6%, penalizzati, si legge in una nota, dall’andamento delle valute, dalla minore incidenza dei saldi di fine stagione nel canale primario, dai minori ricavi del canale secondario e dall’andamento negativo del canale wholesale.
In mattinata, comunque, il titolo in Borsa di Ferragamo segnava guadagni consistenti, superiori al 3%, in scia al rimbalzo del comparto europeo, trainato dalle performance di Lvmh.
Il canale retail ha registrato ricavi consolidati in diminuzione del 3,0% (-1,1% a tassi di cambio costanti), con un andamento del -1,4% a tassi e perimetro costanti rispetto allo stesso periodo del 2017, soprattutto a causa dei minori ricavi del canale secondario. Nel solo quarto trimestre 2018, i ricavi retail sono rimasti stabili a tassi di cambio costanti, con un andamento like-for-like del -1,2%, seppur positivo nel canale primario in tutte le aree geografiche.
Il canale wholesale, penalizzato durante il corso dell’intero esercizio dal destocking e dalla razionalizzazione strategica, ha riportato ricavi in contrazione del 3,8% (-2,7% a tassi di cambio costanti). Nel solo quarto trimestre 2018, i ricavi wholesale sono scesi del 5,4% a tassi di cambio costanti, soprattutto a causa degli andamenti sfavorevoli nei mercati Emea e Stati Uniti, mentre l’Asia Pacifico e il canale Travel Retail hanno mostrato dei trend positivi.
Per quanto riguarda la distribuzione geografica, l’area Asia Pacifico si riconferma il primo mercato per Ferragamo, in diminuzione del 1,0% (+0,8% a tassi di cambio costanti) ma con un andamento positivo in Greater China, parzialmente penalizzato dall’andamento negativo in Sud-Est Asiatico. In particolare, nel quarto trimestre, i negozi diretti in Cina hanno registrato un solido andamento delle vendite, pari al +7,6% nel quarto trimestre 2018 (+10,1% a tassi di cambio costanti).
L’area Emea ha visto una diminuzione dei ricavi del 6,1% (-5,9% a tassi di cambio costanti) a causa principalmente del circuito wholesale, nell’ultima parte dell’anno, a causa di ritardate spedizioni per l’avvicendamento del partner commerciale in uno dei mercati strategici del Medio Oriente. Il Nord America ha registrato una contrazione dei ricavi pari al 5,4% (-2,4% a tassi di cambio costanti), in particolare penalizzata anche dall’andamento delle vendite dei department stores che ha inciso sull’intero esercizio. Il mercato giapponese ha registrato una diminuzione dei ricavi dello 0,4% (-1,0% a tassi di cambio costanti), con i negozi a gestione diretta che hanno registrato un andamento positivo a tassi di cambio costanti sia nel quarto trimestre che nell’intero esercizio 2018, ma negativamente impattato dalla razionalizzazione strategica del canale wholesale. L’area del Centro e Sud America ha registrato un decremento del 2,3%, ma in aumento del 3,8% a tassi di cambio costanti, soprattutto grazie alla performance dei negozi diretti.
Tra le categorie di prodotto, a cambi costanti, le borse ed accessori in pelle hanno visto ricavi in aumento del 2,6%, e i profumi del 6,5 per cento. Le calzature hanno registrato ricavi a cambi costanti in diminuzione del 3,9%, mentre, nel solo quarto trimestre 2018, hanno evidenziato vendite positive nel canale retail primario.
Durante la prossima edizione di Milano Moda Donna (19-25 febbraio) il brand sfilerà in formato co-ed per la terza volta, svelando le collezioni A/I 2019-20 realizzate dai direttori creativi Paul Andrew e Guillaume Meilland, rispettivamente responsabili per womensweare e menswear. La sfilata sarà, sabato 23 febbraio, alla rotonda della Besana (dopo dodici anni a Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa Valori di Milano).