Pitti Filati archivia l’edizione numero 84 a quota 4.300 buyer. Il salone fiorentino dedicato ai filati per maglieria conferma dunque una sostanziale stabilità rispetto a gennaio 2018, quando i compratori erano stati 4.350. “Il trend di affluenza finale – si legge nel comunicato di primo bilancio di Pitti Immagine – sta facendo registrare una tenuta sostanziale del fronte estero: tra i primi 10 mercati del salone, Regno Unito, Francia, Stati Uniti, Svizzera, Russia, Spagna, Olanda e Turchia stanno facendo registrare più o meno gli stessi livelli raggiunti dai loro buyer alle ultime due edizioni; mentre sono in calo i compratori dal Giappone e ancora di più quelli dalla Germania”.
I marchi presenti in fiera sono stati 119, di cui 82 espositori nella sezione Pitti Filati, 21 nella sezione Fashion at Work e 15 espositori nella sezione KnitClub.
“Guardando all’andamento dei compratori italiani – continua la nota ufficiale – le prime previsioni finali fanno attendere una sostanziale conferma dei numeri di un anno fa, con pochissime ditte in meno rispetto all’ultima edizione”.
In apertura di manifestazione, la scorsa settimana, il Centro Studi di Confindustria Moda per Sistema Moda Italia ha diffuso la sua nota sulla filatura italiana, per la quale io 2018 si è rivelato un anno “complessivamente discreto”. Il fatturato settoriale dell’anno è infatti stimato in aumento del +2,7%, oltre i 2,9 miliardi di euro. Se il valore della produzione 2018 è stimato a +2,1% a circa 1,8 miliardi di euro, l’export assiste a un’inversione di tendenza, passando da -0,4% del 2017 a + 3,6% dei 12 mesi appena conclusi, a quota 854 milioni.
“Ancora una volta Pitti Filati esprime al meglio il grande lavoro di ricerca e gli investimenti sull’innovazione che stanno facendo le nostre filature – ha dichiarato Raffaello Napoleone, AD di Pitti Immagine –. I feedback che ho raccolto in questi giorni sono tutti molto positivi: i compratori internazionali hanno molto apprezzato le nuove collezioni presentate dalle filature d’eccellenza italiane ed estere, e si è trattato di un pubblico selezionato e qualificatissimo di designer, uffici stile e operatori del settore arrivati da tutto il mondo, alcuni dei quali ospitati al salone anche grazie al piano di incoming sostenuto da Mise e Agenzia Ice“.