Da un primo bilancio sull’affluenza finale dell’88esima edizione di Pitti Bimbo, manifestazione dedicata al childrenswear che si è tenuta a Firenze dal 17 al 19 gennaio, si registrano oltre 6400 compratori intervenuti (contro i 6.870 registrati a fine fiera lo scorso gennaio) e quasi 10mila visitatori complessivi.
Tra i primi 8 mercati presenti a Pitti Bimbo ci sono la Spagna, sempre al primo posto per numero di compratori, che fa registrare presenze in crescita, così come lo sono quelle dei buyer dalla Grecia, Francia e Regno Unito, pur nelle specifiche difficoltà che entrambi i Paesi attraversano. Stessa cosa per la Turchia, altro mercato di peso per la moda bimbo. Lieve flessione per la Germania, mentre erano attesi cali più consistenti nei numeri di russi e ucraini, per i quali la situazione dell’economia interna e dello scenario geopolitico è andata peggiorando negli ultimi mesi. Cina, Giappone e Stati Uniti reggono sui valori dei punti vendita raggiunti nelle ultime edizioni mentre si registrano aumenti di altri mercati come Belgio, Polonia e Arabia Saudita. Per l’Italia, i dati d’affluenza stanno facendo registrare un calo intorno al 9 per cento.
“I risultati di questi tre giorni vanno oltre le aspettative”, ha commentato l’AD di Pitti Immagine, Raffaello Napoleone. “Se il dato che stiamo registrando di un calo dei compratori italiani era atteso, la tenuta e le conferme che arrivano dallo scenario internazionale – erano stati 2.450 i buyer esteri arrivati un anno fa – sono in questo momento un segno davvero importante”.