Nel 2018 il fatturato dell’industria italiana della moda e dei settori a essa collegati sfiorerà i 90 miliardi di euro, con una progressione del 2,3 per cento. A dirlo sono le stime diffuse dalla Camera Nazionale della Moda Italiana che rileva come “il livello di fatturato sia tornato ai livelli di inizio 2008, recuperando completamente la caduta causata dalla crisi finanziaria, anche se si trova ancora molto lontano dal livello del 2000”.
Le previsioni per la chiusura del 2018 del solo comparto moda sono positive (il fatturato dovrebbe sfiorare i 67 miliardi di euro, a +2,8% sul 2017, con un +3,5% dell’export), eppure le attese per l’andamento degli ordini sono tornate a essere negative nel quarto trimestre, segnale di un inizio incerto per il 2019. “L’incertezza politica dello scenario internazionale – ha commentato Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana – incide negativamente sull’andamento di un settore che esporta più della metà delle sue produzioni”. Lo scenario macroeconomico internazionale prospettato dal rapporto di previsione della Commissione Europea delinea infatti una “crescita sostenuta ma meno dinamica”, che nell’Eurozona porterà a una riduzione della crescita del Pil reale dal +2,1% del 2018 al +1,7% del 2020.
Durante la conferenza dedicata alla presentazione della prossima edizione di Milano Moda Uomo, Capasa si è soffermato sul menswear che oggi “cresce a ritmo più sostenuto della moda donna” e che in settori come il formale maschile vede un’incidenza dell’Italia vicina al 70 per cento.