Furla ha chiuso il primo semestre 2018 con ricavi per 252 milioni di euro, in crescita del 10,6% (5,8% a cambi correnti), sullo stesso periodo dell’esercizio precedente. L’export ha rappresentato l’85% del totale.
Il primo mercato a trainare la performance è stato il Giappone (23%), seguito da Emea (28%), Apac (27%), Italia (15%) e Stati Uniti (7%). Il fatturato è salito nel primo semestre 2018 in tutti i mercati di riferimento. In particolare, l’area Asia Pacific ha registrato un aumento a cambi costanti del 28,6% e il Giappone del 9,5 per cento. Ottima la performance negli Stati Uniti, con un aumento del 24,2 per cento.
Secondo l’azienda, l’offerta di un prodotto di lusso accessibile, la distribuzione capillare worldwide (471 monobrand in 100 Paesi, in aggiunta a 1.200 punti vendita tra multimarca e department store) e gli investimenti in comunicazione sono state le chiavi della crescita.
Nei mesi scorsi il gruppo Furla ha, inoltre, acquisito interamente il controllo della distribuzione retail in Cina, Hong Kong e Macao.
Primario, infine, il ruolo del travel retail, che ha registrato una crescita pari al 23% nel periodo, e che rappresenta l’8% del fatturato totale. L’azienda è presente attraverso questo canale in 64 Paesi, con un totale di 298 punti vendita, tra boutique, corner, shop in shop, inflight e crociere.