Dopo la riqualificazione del borgo e la costruzione del Foro delle Arti, Brunello Cucinelli ha presentato il coronamento del progetto di riqualificazione della valle umbra in cui ha sede la sua azienda. E, per farlo, l’imprenditore ha chiamato a raccolta le autorità locali e oltre 500 giornalisti, di cui la metá stranieri, proprio a Solomeo, provincia di Perugia e cuore pulsante del marchio famoso per i suoi cashmere. Alla stampa, arrivata ieri da ogni parte del mondo, ha voluto mostrare, oltre che il suo polo produttivo da 40mila metri quadrati, anche e soprattutto i risultati dell’ultima parte del progetto promosso dalla sua Fondazione, che ha visto nascere dopo quattro anni di lavori il Parco della bellezza. Settanta ettari di natura che, dopo un’attenta opera di bonifica, hanno preso il posto di vecchi casolari e strutture in disuso.
Davanti alla piazza gremita della sua Solomeo, Cucinelli, che proprio in questi giorni ha spento 65 candeline e che quest’anno festeggia i 40 anni di attività, ha spiegato la natura della sua iniziativa: ”L’importante è sentirsi custodi di un posto, non proprietari. Volevo sì fare profitto, ma con un’etica e una dignità morale. E, soprattutto, desideravo che una parte di questo profitto fosse distribuito a chi lavora e una parte al creato”.
Il progetto coronato ieri ricade nella cosiddetta “periferia amabile”, ovvero nei lavori che hanno permesso di ridare vita alla zona circostante al borgo, e conta, oltre che su appezzamenti di grano, viti e ulivi, anche su una cantina e su un monumento, il “Tributo alla dignitá umana”. Quest’ultimo è stato costruito sulla scorta delle tecniche architettoniche greche, con lo scopo di “rimanere in eterno”. A settembre, qui, ci sará anche la prima vendemmia, che sancirà coi propri frutti i primi risultati di questa spettacolare riqualificazione, di cui Cucinelli non ha peró comunicato il valore dell’investimento. “Non è importante”, ha glissato.
La festa di ieri a Solomeo è stata anche l’occasione per presentare il suo libro, “Il Sogno di Solomeo”, edito da Feltrinelli. Un libro, spiega l’imprenditore, “su cui abbiamo lavorato qualche anno per trovare la formula giusta, che includesse i ricordi e le riflessioni e portasse sulla carta il nostro sogno”. La rappresentazione migliore “dell’umanesimo capitalistico” di Cucinelli, comunque, rimane Solomeo. In attesa delle prossima, mirabolante, opera.