Under Armour archivia il secondo trimestre dell’anno con ricavi a 1,2 miliardi di dollari (1,03 miliardi di euro), in crescita dell’8% sull’anno precedente, battendo le stime degli analisti ferme a 1,15 miliardi. Il canale wholesale ha raggiunto 710 milioni di dollari (+9%) mentre quello direct-to-consumer 414 milioni (+7 per cento). A livello di aree geografiche, il fatturato è cresciuto nelle principali aree, ovvero nel mercato domestico, quindi il Nord America (+2% a 843 milioni di dollari) e a livello internazionale (+28% a 302 milioni) e, nello specifico, in Emea (+31%), Asia Pacific (+34%) e America Latina (+7 per cento). A fronte di un aumento del fatturato, il margine lordo è però calato al 44,8% (era al 45,9% nello stesso periodo l’anno precedente), anche per via di iniziative legate allo smaltimento dell’inventario. La perdita netta si è attestata a quota 95, 5 milioni, in aumento rispetto ai 12,3 milioni dello stesso periodo l’anno precedente.
Per l’intero anno fiscale, l’azienda si aspetta un margine lordo in linea o leggermente inferiore rispetto al 2017 e ricavi netti in aumento tra il 3-4 per cento.
Il titolo di Under Armour ha chiuso la giornata di ieri, data di uscita dei conti, in crescita del 4,10 per cento.