Nike si prepara ad alzare lo stipendio di circa 7.500 dipendenti. A renderlo noto è Reuters, che cita una spokeperson del colosso dello sportswear, secondo la quale l’iniziativa risponderebbe a una pay review globale dell’azienda, attuata nel tentativo di migliorare ulteriormente le condizioni di lavoro. Negli scorsi mesi Nike ha fatto i conti con i risultati di un’indagine interna, nella quale i dipendenti lamentavano pratiche di sessismo e discriminazione. Il file, arrivato nelle mani del CEO di Nike, ha portato alle dimissioni di alcuni top executives e alle scuse pubbliche dello stesso Mark Parker.
A beneficiare di un aumento di stipendio sarà circa il 10% dei dipendenti di Nike, in tutte le aree geografiche. La società conta circa 74.400 dipendenti worldwide. I suoi manager di medio livello presso la sede di Portland, in Oregon, hanno uno stipendio annuale (le stime sono fornite dal sito di ricerca e revisione di lavoro Glassdoor) tra i 40mila e i 120mila dollari (tra i 34mila e i 102mila euro circa). Secondo il Wall Street Journal, l’adeguamento delle retribuzioni scatterà già da questo mese.
Nike ha chiuso il quarto trimestre fiscale (al 31 maggio 2018) con vendite in aumento del 13% a 9,8 miliardi di dollari (8,4 miliardi di euro) e utili in crescita del 13% per 1,1 miliardi, o 69 centesimi per azione, meglio dei 65 centesimi per share stimati da Wall Street.
Il numero uno dello sportswear ha ritrovato il segno più in Nord America, suo mercato di riferimento, dove le vendite sono aumentate del 3 per cento. Nell’area Emea, il fatturato è cresciuto del 10%, mentre la Cina ha segnato un balzo del 25 per cento.
A doppia velocità l’andamento registrato dal gruppo nei dodici mesi al 31 maggio scorso, con ricavi che crescono del 6% oltre i 36,4 miliardi di dollari, e profitti che lasciano sul terreno il 54%, attestandosi a 1,9 miliardi.