Grandi movimenti nell’editoria tra le due facce delle Alpi. In Francia, secondo quanto ha dichiarato ieri Ernesto Mauri, AD del Gruppo Mondadori,”stiamo lavorando per una fusione con Lagardère e Marie Claire”. Non è chiaro quali saranno i contorni dell’operazione. Ma è un indicatore della fase di grandi trasformazioni che sta vivendo l’editoria, in particolare quella della moda.
L’operazione ventilata da Mondadori si lega alla riduzione dell’indebitamento netto e alla rinegoziazione del debito che ha ottenuto a fine 2017 il gruppo di Segrate, fatto che “mette l’azienda nelle condizioni di cogliere opportunità che non possono essere tralasciate”. Le dichiarazioni riportate sulle agenzie di stampa sono state rilasciate dall’AD, a margine della presentazione dei dati di bilancio 2017 dell’editore. Mauri ha detto che la Francia è un Paese molto dinamico e che diverse sono le strade per la crescita. Quella più percorribile è la fusione in oggetto, anche se, trattandosi di un deal tra 3 editori, è molto complessa e necessita di tempo per ottenere le approvazioni dell’antitrust.
Il manager ha anche anticipato manovre che riguarderanno l’Italia. Nel mirino c’è una “consistente” acquisizione nel campo digital, dopo quella già effettuata nel 2016 di Banzai Media. Il digital sta crescendo molto sul bilancio di Mondadori. Infatti, nel 2017 ha generato il 27% del totale fatturato pubblicitario. Si tratta di un’area su cui l’editore intende spingere, oltre che sul versante libri (dove è prevista un’altra acquisizione in Italia). Mauri ha anche accennato a una prossima riorganizzazione dell’area periodici, dove al momento “non sono previste chiusure di testate, però dipende da come andrà il mercato”. Secondo quanto dichiara Radiocor, l’AD ha detto che ci saranno accorpamenti tra periodici, anche se “mettere insieme le redazioni non vuol dire chiusura di testate ma organizzarci diversamente”. E rispetto al settimanale storico, cioè Panorama, “vedremo se è il caso di esaminare anche quella, tutte sono da esaminare”.