Bally ha trovato un compratore. I cinesi di Shandong Ruyi Investment Holding acquisiranno la quota di maggioranza del brand di accessori, fino ad oggi di proprietà di Jab, che rimarrà nel capitale aziendale con una quota di minoranza. Il management di Bally, informa una nota ufficiale, reinvestirà insieme a Ruyi. La cifra del deal non è stata condivisa.
Sempre secondo il comunicato ufficiale, Ruyi “intende mantenere il Dna e l’identità unica di Bally, con l’head office e la fabbrica principale a Caslano, in Svizzera”.
I cinesi di Shandong Ruyi, tra i maggiori produttori di tessuti e abbigliamento in Cina, sono già proprietari dal 2016 di Smcp, gruppo francese della moda che raggruppa i marchi Sandro, Maje e Claudie Pierlot, e dallo scorso ottobre, anche di Lycra e Coolmax, due brand rilevati dal gruppo americano Invista. Al gruppo, inoltre, fanno capo anche l’inglese Aquascutum e la giapponese Renown.
“Bally ha un potenziale enorme e sta vivendo un momento di slancio incredibile. L’arrivo di Shandong Ruyi Group e la loro vision accelererà sensibilmente la nostra crescita in segmenti e territori chiave, mentre completiamo il rinnovamento di questo brand”, ha spiegato il CEO Frédéric de Narp, rimasto nel proprio ruolo anche a seguito del passaggio di mano.
La vendita di Bally non arriva a sorpresa: Jab aveva messo sul mercato il brand del lusso lo scorso aprile per un valore di circa 600 milioni di euro, nell’ambito di un’operazione di dismissione del segmento lusso voluto dal gruppo tedesco, allo scopo di dedicarsi completamente al core business nel food&beverage. Prima di Bally, il gruppo aveva già ceduto Jimmy Choo a Michael Kors per 1,3 miliardi, e Belstaff al gruppo chimico Ineos.
Bally ha un fatturato stimato di oltre 400 milioni e, la scorsa estate, ha inaugurato una nuova sede a Milano nell’ex cinema Diana di piazza Oberdan, dove sono stati spostati da Londra ufficio stile, merchandising e marketing.