Non si ferma la corsa di Primark, che, seppur sotto le attese, conferma performance in controtendenza rispetto all’andamento dei competitor nel Regno Unito. Secondo i dati diffusi da Associated British Foods, controllante della catena di fast fashion, di British Sugar, Patak’s e George Weston Foods, nelle 16 settimane al 6 gennaio scorso le vendite di Primark hanno segnato un +9% (+7% a cambi correnti), trainate (il gruppo non fornisce dati assoluti, ndr) dallo shopping natalizio e da un buon andamento negli Stati Uniti, mentre rallenta l’Europa continentale. Il consensus Bloomberg aveva stimato una crescita del 10 per cento.
L’insegna conta oggi 350 punti vendita nel mondo, per 1,3 milioni di metri quadrati di spazi commerciali. Nei 4 mesi al 6 gennaio le nuove aperture sono state 5 (Bielefeld, Munster, Stoccarda, Charlton, nel Regno Unito, e Loulé, in Algarve). Per l’intero anno fiscale, Associated British Foods ha stimato un’ulteriore espansione del network di negozi del colosso dell’abbigliamento e, di conseguenza, un’ulteriore crescita del giro d’affari.
L’andamento di Primark, spiega il Financial Times, contrasta i cali registrati da insegne come New Look, Debenhams e Marks & Spencer, alle prese con la concorrenza dell’e-commerce e con piani di ristrutturazione del network di negozi. Nel Regno Unito la moda starebbe inoltre soffrendo la concorrenza di altri settori, con gli inglesi più propensi a spendere per mangiare fuori o andare in vacanza piuttosto che per abbigliamento e accessori.